Il Pescato del Canevone

Il Pescato del Canevone

In un edificio antico, la bontà che fa storia

Via Luigi Tonini 34, 47921 Rimini RN

Il Pescato del Canevone / Telefono: 366 354 1510

Articolo di: Paola Russo Russo
Lettura: 3 minuti

In un angolo del centro storico di Rimini, non lontano dal Ponte di Tiberio, c’è un ristorante con un’atmosfera unica. In un edificio medievale tra i meglio conservati a Rimini, si trova il Pescato del Canevone, una volta antico magazzino, che rimanda alla tradizione marinara della città. D'estate il suo magnifico spazio all’esterno diventa un’oasi verde.

Le proposte sono tante e tutte particolari, per gustare una cucina di mare in un luogo bellissimo. Il Canevone è infatti il luogo perfetto per riscoprire la tradizione del mare in un posto pieno di storia.

Adatto a :

chi vuole lasciarsi stupire

Mezzo :

bicicletta

Periodo consigliato :

tutto l'anno

Un menù di ardesia che cambia due volte al giorno!

I proprietari, Ghena Kizeev , Christian Zanzani e Giorgia Francioni, hanno trasformato l'edificio in un rinomato ristorante di pesce, che si distingue per la freschezza e la qualità delle materie prime. La tradizione qui onora le origini dei borghi di pescatori: il pescato, infatti, proviene da marinai di fiducia con cui i ristoratori hanno un contatto diretto. Il menù è scritto su una lavagna che viene aggiornata due volte al giorno, in un curioso mix tra tradizione e sorpresa. Questo permette ai clienti di gustare sempre piatti a base di pesce fresco e di stagione, come le le tagliatelle allo sgombro (piatto per il quale la confraternita della tagliatella ha insignito il ristorante del premio come miglior tagliatella 2022), il risotto alla marinara, i sardoncini fritti con cipolla di Tropea, i maltagliati con le vongole, la seppia in umido con i piselli, il polpo stufato in padella con limone candito e molti altri piatti nuovi o rivisitati.

Una cucina schietta e sincera

Il valore che accompagna tutto il lavoro del Canevone ruota attorno al desiderio e l'impegno per il recupero delle tradizioni, dei sapori delle cucine delle case dell'infanzia, quando a fare famiglia intorno alla tavola erano le nonne. Si tratta di un vero e proprio percorso a ritroso nel tempo, fatto di prove e sperimentazioni, al fine di trovare il giusto equilibrio tra ieri e oggi. Grazie alla provenienza delle materie prime, per la maggior parte adriatica, è possibile percorrere una storia locale, legata al territorio e alle sue origini.

I piatti, schietti e sinceri anche nelle preparazioni, puntano sul recupero di quel sapore familiare, antico e speciale, naturale e non intaccato dal tempo. Durante il fermo pesca il locale va in ferie, ad ulteriore testimonianza del profondo rispetto per la stagionalità del pesce e i suoi cicli naturali.

Dalla caneva del 1400

A dare al ristorante l'atmosfera della tradizione marinara di Rimini, ci sono poi all'interno del locale le Vele realizzate dall'appassionato velista romagnolo Stefano Boari, che simboleggiano il legame e il desiderio di tramandare la memoria di un'antica tradizione marinara.

Il "Canevone di Santa Maria della Misericordia di Venezia" è uno degli edifici medievali meglio conservati nel centro storico di Rimini. La sua denominazione deriva dalla parola "caneva", che significa "bottega dove si vende il vino al minuto, talora anche pane ed altri commestibili" o anche "magazzino per il grano o per il sale". Nonostante il suo nome, l'edificio non fu originariamente concepito come magazzino, ma divenne tale solo nel XV secolo, quando il proprietario Benedetto di Nunzio donò tre edifici residenziali all'Ordine della Misericordia di Venezia.

Questa è la storia da cui arriva il Canevone, il ristorante di pesce e tradizione che continua a vivere in un ambiente medievale di grande fascino e bellezza. Ne sono testimonianza le grandi mura di pietra e le spesse porte di legno, un tempo a protezione delle merci, oggi a loro volta protette dalle Belle Arti, come bellezze museali della città.

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    Fermata Est

    Fermata Est, la steakhouse urbana

    Il locale che porta in tavola pizza, birra e carne di alta qualità 

    Via Circonvallazione Meridionale 41, 47923 Rimini RN

    Via 8½ (1963), 47921 Rimini RN

    Fermata Est / Telefono: 0541 718697

    Articolo di: Paola Russo Russo
    Lettura: 2 minuti

    Tra i locali più frequentati dai riminesi ce n'è uno imprescindibile: Fermata Est, un posto in cui incontrarsi, bere qualcosa al volo, o gustare le proposte della sua buona cucina.

    Alla Fermata Est non ci si annoia mai. Appena arriva la bella stagione, il locale si trasforma in “Fermata Estate”, portando qualità, entusiasmo e passione anche nella sede estiva al nuovo Parco del Mare.

    Adatto a :

    amanti della pizza e della notte

    Mezzo :

    in bici è tutto più semplice!

    Periodo consigliato :

    d'inverno in Centro e... D'estate al Mare

    Cucina e gusto, tradizione e mondo

    La pizza, preparata sotto lʼattenta direzione di Gianmaria Giorgetti, un maestro dellʼarte bianca, rappresenta uno dei punti forti del locale. Alla pala, al piatto o al padellino, ce nʼè davvero per tutti, grazie all'accurata selezione di farine estratte da grani nazionali, nord europei e le diverse granulometrie ricche di fibre che caratterizzano le diverse tipologie di impasti.

    In cucina, invece, batte il silenzioso cuore di Josper, il fiore allʼocchiello della steakhouse: forno di origine spagnola, che utilizza lʼantichissimo metodo di cottura lenta alla brace senza fuoco, per cuocere succulenti tagli di carne in modo uniforme, conservando i loro succhi naturali, mantenendone intatti morbidezza e gusto.

    La carne della Fermata Est va assolutamente provata, con le materie prime che arrivano dalle più rinomate praterie del mondo: Heritage e Black Angus canadesi e Meadow irlandese, senza dimenticare le prestigiose italiane provenienti dalle campagne marchigiane, da condire con un giro dʼolio buono e un pizzico di sale grosso.

    Non c'è gusto senza birra!

    Alla Fermata Est, da bere, non può mancare il migliore degli accompagnamenti: la birra.

    Con una selezione di ben sedici tipologie differenti, unʼampia gamma di birre pastorizzate e artigianali. Spiccano anche etichette premiate a livello europeo, come la tedesca König Ludwig Hell, capace di abbinarsi davvero a tutto.

    Malto d'orzo selezionato, luppoli aromatici e acqua di sorgente di alta qualità, conferiscono alla birra un sapore caratteristico ed equilibrato.

    Le cose buone non hanno segreti ma vanno custodite, infatti qui si trova un tesoro inestimabile, una cella “nascosta”, dove un impianto di spillatura ad arte suona i fusti come un'orchestra.

    Ma la buona bevuta non finisce a tavola, perché prosegue attorno al fantastico bancone, vero e proprio simbolo del locale, centro di gravità della parte più animata della serata, dove una squadra di affiatati professionisti è sempre pronta a miscelare con cura i tuoi drink preferiti, fino a tarda notte.

    Il design

    Design industriale per un luogo di incontro informale e conviviale. Gli interni del locale, che di innovativo ha davvero tutto, fanno trasparire il carattere e le scelte di Lorenzo Spadazzi, proprietario con una visione all'avanguardia che ha fatto di Fermata Est un punto di ritrovo per moltissimi riminesi, durante tutto l'anno. Legno, acciaio e travi a vista, conferiscono al locale quell’atmosfera urbana da grande città, per sognare e viaggiare non soltanto con il palato.

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      Biberius, Enoteca a Rimini

      Biberius, una degustazione di classe per tutti

      Il locale del Borgo che fa da ponte tra la Storia e il buon vino

      Rimini, Via Ortaggi 12 - 47921 RN

      Biberius - Enoteca a Rimini / Tel. 0541 718880

      Articolo di: Paola Russo Russo
      Lettura: 5 minuti

      Rimini inizia a raccontare la sua storia già dalla sua antichissima pianta romana, che taglia il centro storico in due segmenti, ancora oggi cuore dell’urbanistica della città: il cardo e il decumano. Quest’ultimo percorre tutto il Corso d’Augusto, dall’Arco di Augusto al Ponte di Tiberio. E proprio da qui, addentrandosi nel più suggestivo Borgo di Rimini, il Borgo San Giuliano, in una bellissima piazzetta pedonale, si trova il Biberius.

      È il posto giusto per una pausa di bellezza, l’enoteca senza porte e pronta ad accogliere non solo fini intenditori e sommelier. A essere selezionati sono invece i vini: dal rosso al bianco, dal fermo alle bollicine, di cantine locali o di eccellenze nazionali, ogni bicchiere merita di essere assaggiato. Al Biberius si riprende possesso di un tempo lento e il ritmo frenetico di giornate senza sosta rimane fuori.

      Adatto a :

      Tutti gli amanti del buon vino. Che la porti da casa o la incontri qui, la compagnia sarà sempre quella giusta

      Durata :

      Un aperitivo degustazione

      Periodo consigliato :

      Un bicchiere al giorno fa bene e in inverno aiuta a scaldarsi

      L’inizio del sogno

      Il 15 dicembre 2019 il Biberius ha raccolto il testimone dall’Enoteca del Teatro, già mitico punto di ritrovo e di riferimento del Borgo grazie all’accurata gestione di due imprenditori appassionati e capaci. Da allora ha mantenuto lo spirito del luogo, impegnandosi a ricreare ogni giorno un posto del cuore, in cui non si degusta solo del buon vino ma si costruiscono relazioni e ricordi, si condividono momenti, si conversa recuperando il gusto di incontrarsi anche per caso, in un appuntamento che sa di buono e di valori sempre vivi. Non è raro vedere arrivare qui qualcuno per un bicchiere in solitaria e poi ritrovarsi insieme, in tavoli che si uniscono con schietta naturalezza. Profumi, sapori, colori, e soprattutto emozioni sono le parole chiave.

      “Un’enoteca è come un ponte, unisce. Qui da noi Il Ponte unisce la Valmarecchia e i suoi prodotti con quelli dell’Adriatico e quelli della Romagna con l’Emilia, che di qui parte con la sua via di eccellenze uniche al mondo. Un posto vero, dove acquistare tante etichette selezionate con cura e bere ottimi calici di vino” Giuliano Canzian

      La filosofia del proprietario deriva da un suo personale progetto di territorialità, tradizione, qualità, originalità ed attenzione al dettaglio che si ritrova in ogni angolo del locale: colori chiari, spazi caldi ed accoglienti, bottiglie esposte, personale affabile, con la sensazione di essere padroni di una bellissima casa insieme agli amici di una vita.
      Sono circa 150 le etichette tra le quali scegliere in una location davvero eccezionale: nell’antico e colorato Borgo San Giuliano, che si sviluppa in antiche stradine con le case basse, il ricordo di chi le ha abitate a fare da targa e racconto, tra bellissimi murales che ne fanno un museo a cielo aperto in cui viene celebrato il cinema, i mitici personaggi del passato, l’anima marinara del quartiere. Per conoscere la magia di questa atmosfera, bisogna solo oltrepassare il Ponte e lasciarsi incantare dal Borgo.

      Non solo vino, non solo bere

      All’enoteca Biberius non c’è solo vino!

      Giuliano Canzian sa che per un perfetto aperitivo il bere non basta, per questo si adopera per servire anche prodotti di qualità, sia del territorio che nazionali.
      Formaggi di Roncofreddo, Blu di Montefeltro, pecorino semi stagionato con zafferano e spezie, caprino di fossa, mortadella Favola, prosciutto crudo e cotto, salame e tanti altri salumi lavorati e stagionati al meglio nella bottega di Enzo e Nadia, che nella macelleria di Secchiano ci lavorano da sempre e sui quali Giuliano conta per portare in tavola l’eccellenza.

      Tra i più importanti principi di questa arte dell’armonia tra cibo e buon bere, c’è quello del contrasto degli elementi, bilanciando la sapidità del piatto con la morbidezza del vino grazie alle loro strutture; le sensazioni morbide, la grassezza e l’untuosità che vanno compensate e valorizzate dalla freschezza, dall’acidità e dall’effervescenza; mentre la succulenza viene compensata da un lieve effetto di astringenza.

      Per gli amanti della birra c’è ovviamente una buona proposta, con una selezione certamente meno ricca rispetto a quella dei vini, ma accurata nello stesso modo.

      Attenzione alla classificazione e alla storia

      Oltre alla qualità dei prodotti, l’attenzione dell’enoteca Biberius è rivolta anche alla classificazione dei vini o al metodo con cui vengono serviti, oltre che alla storia dei produttori. Ogni bottiglia, infatti, ha qualcosa da raccontare, e lo sa bene Giuliano Canzian che ha saputo mettersi in ascolto di ognuno di quei vini. È la suggestione che si nasconde in ogni calice che il Biberius presenta ai propri clienti nell’antico Borgo di Rimini.

      Dai più classici, rosso, bianco, rosato, fino a sperimentare nuovi sapori e nuove frontiere con melograno, cacao, liquirizia, arancia, biancospino, e molto altro, all’appello dei vini presenti non manca nessuno. Offrono la possibilità di degustazioni non convenzionali, attente e visionarie e ciò porta a coinvolgere molti attori del panorama enologico italiano.

      Per chi avesse voglia di scoprirne i segreti, dal perché i vini hanno colori diversi, fino a conoscere tutte le tipologie di bicchieri in cui gustare i diversi tipi di vino, c’è anche lo spazio per la conoscenza. Il personale e Giuliano in persona non si sottrarranno a offrire il valore aggiunto delle cose, quelle che impariamo ascoltando con curiosità, il sale di ogni esperienza. Anche del bere.

      Per ogni vino ci vuole un bicchiere diverso, ce ne sono ben 15 tipologie dal “flûte”, per prosecchi, spumanti frizzanti, secchi o semisecchi; al “ballon”, per vini di medio corpo; passando dal “tulipano”, per vini giovani e leggeri; fino al “sautern” per chi vuole meditare o accompagnare un buon dolce…come abbiamo detto ogni dettaglio è pensato per la perfezione.

      Dai 3 passi della degustazione al BicNic

      Se è vero che non possiamo essere tutti sommelier, è anche vero che per permetterci di godere di una “degustazione” basta una conoscenza di base da imparare seduti davanti a un buon bicchiere. All’enoteca Biberius, dai più esperti ai profani, si può fare un viaggio nel piacere del vino partendo dalla vista, apprezzando i vini anche da come risalta la loro trasparenza e colorazione; poi si prosegue con l’olfatto, imparando a distinguere dolce e secco, spingendosi fino a riconoscere il grado di acidità, morbidezza e vivacità; infine il sapore, tenendo un sorso di vino in bocca per qualche secondo e lasciandosi trasportare dalle sensazioni e dalle emozioni che sa comunicare.

      Assaporare un vino è un’esperienza unica, più bella quando puoi farla in un posto speciale condividendola con le persone giuste. È il sapore in più che al Biberius si trova sempre.

      Un’esperienza che, in occasioni particolari, come durante l’ultima notte di San Lorenzo, può diventare felicità da asporto: durante questi eventi e su prenotazione, concordando la consegna e scegliendo la bottiglia del proprio vino preferito, viene consegnato un cestino con calici, formaggi e salumi accompagnati da pane o spianata, posate, telo e tovaglioli, sotto l’ombra di un albero nel vicino parco o in riva al mare. 

      Il Biberius permette uno straordinario percorso sulla via del gusto che va dalla Romagna al Veneto, fino al Trentino, e così via, perché bere del buon vino è un meraviglioso modo per viaggiare stando fermi.

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        Ristorante Dallo Zio

        Ristorante Dallo Zio, cucina di mare e di terra a Rimini

        Il Ristorante che sa ripetere una storia tutta nuova

        Rimini, Via Santa Chiara 16 – 47921 RN

        Ristorante Dallo Zio | Rimini | Cucina del territorio di mare e terra / Tel. 0541 786747

        Articolo di: Paola Russo Russo
        Lettura: 6 minuti

        Amore a prima vista

        Tra quelli del centro di Rimini, il “Ristorante dallo Zio” è proprio quello che non ti aspetti. Ci vai appositamente perché lo conosci o perché la sua fama lo precede, oppure, se ti capita di passarci per caso, ti cattura e ti fa innamorare. Letteralmente. Sarà per quella sensazione di cambiare epoca, appena dopo aver imboccato via Santa Chiara, a due passi dal bellissimo Arco di Augusto, trovandoselo sulla sinistra col suo stile retrò da vecchia trattoria, l’insegna scritta sul muro, il carattere che fa pensare alle cose semplici e lineari, ai luoghi che dicono “casa” senza avere bisogno di grandi orpelli. Sarà perché quando si entra la promessa viene mantenuta e rinnovata, con arredi che sanno di passato e futuro, il grande specchio inclinato alla parete, i pavimenti che ricordano le case di infanzia, l’accoglienza schietta e piena di cura. 

        Dal 2021 il “Ristorante dallo Zio” è stato inserito nell’Albo delle botteghe storiche del comune di Rimini, un’attestazione che gli conferisce ancora di più un’aria di famiglia e comunità, una patente di storia e tradizione.

        Il locale originario nacque infatti nel 1965. Era il ristorante di Saura Stianti e Giovanni Santolini, appunto lo Zio. All’inizio era casa e bottega, con il ristorante e l’abitazione nello stesso palazzo. 

        Ora il ristorante ha preso tutto lo spazio, sviluppandosi su due piani in tre sale.

        Adatto a :

        Chi vuol assaggiare l'autentica cucina di mare riminese, senza dimenticare le tradizioni e i prodotti di terra

        Durata :

        Un pranzo o una cena sena fretta, slow come le specialità che vengono preparate

        Periodo consigliato :

        Non c'è stagione che tenga... è sempre buono!

        La seconda vita, per puro caso. Da Saura e Giovanni a Enrica e Giuliano

        La seconda vita del Ristorante comincia nel 2003 quando il locale viene acquisito da Giuliano Canzian ed Enrica Mancini. È stato un passaggio di consegne in cui il destino ci si è messo proprio di impegno. Lo ha raccontato Enrica in un'intervista e da allora questa storia ci sembra ancora più bella.

        Una sera Enrica e Giuliano sono seduti in un pub con degli amici, e ascoltano una frase che cambia per sempre la loro vita: “Mi sono stancato, al primo che passa gli lascio il ristorante”. A pronunciarla, proprio a portata delle loro orecchie e dei loro sogni, è il vecchio proprietario del Ristorante dallo Zio. 

        Nel giro di pochi mesi il Ristorante passa alla loro gestione. 

        Giuliano è lo chef, Enrica è in sala e si occupa dell’amministrazione. Lei lavora in banca e per un po’ ci prova a fare entrambe le cose, ma poi ci prendono talmente tanto gusto da diventare da allora due fondamentali figure di riferimento della ristorazione riminese. Si occupano infatti anche di altri storici ristoranti su Rimini: Biberius, Trattoria la Marianna, l’Osteria de Borg, Nudecrud e Amorimini. 

        Ma “Dallo Zio” è stato il primo, e quel nome da capostipite gli sta perfetto.

        Oggi come allora

        Oggi come nel 1965, la cucina del Ristorante Dallo Zio propone piatti preparati con le migliori materie prime del territorio. La cucina è principalmente di mare, ma non dimentica le proprie tradizioni contadine ed i prodotti della vicina campagna. Recupera i sapori del passato e li ripropone in maniera semplice ma curata. Ricette perdute, sapori ritrovati. Perdere un sapore è come perdere un sapere e non possiamo fermare la cultura gastronomica che è cultura di vita”.

        Si apre così la seconda pagina di un menù in cui perdersi. Sfogliandolo è sempre più chiaro che la tradizione gastronomica romagnola è alla base di ogni singolo piatto, tenendo vive le storie di cucina più antica e familiare, attraverso piatti che vengono spiegati nel dettaglio, come i Patacotc che, come tutta la pasta fresca proposta, vengono preparati ogni giorno a mano dalle “zdore” utilizzando esclusivamente la farina del molino “Ronci” e uova da galline allevate a terra. Così la tradizione si rinnova con una nuova cura nei dettagli. Infatti Giuliano Canzian è riuscito nella sua missione di proporre piatti unici e nuovi, pur rimanendo sulla scia di un omaggio alla tradizione e alla storia da cui tutto questo arriva. 

        Giuliano ed Enrica alla cucina di mare hanno affiancato, con grandissima competenza e visione, quella di terra. Parliamo di competenza e visione non a caso, vista la selezione dei tantissimi prodotti riconosciuti come Presidi Slow Food, che valorizzano il territorio a sostegno delle piccole produzioni eccellenti e della biodiversità. Ai prodotti, provenienti esclusivamente dal territorio riminese, vengono accompagnati i vini di selezionate cantine locali e nazionali.

        Il piacere inizia già dal menù

        Divisi tra mare e terra, gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni, i dolci e i formaggi, fanno del menù del “Ristorante dallo Zio” una specie di mappa del tesoro, che indica sempre cosa mangi e anche da dove provengono le materie prime: in un elenco dettagliato di prodotti e produttori romagnoli che rende omaggio, dividendosi il merito di una proposta tanto accurata.

        Il menù di pesce offre una selezione di crudo eccellente e sempre freschissimo. Tra antipasti caldi e freddi, verrebbe voglia di non scegliere e provare tutto. I primi di mare sono rigorosamente di pasta fresca, in abbinamenti e preparazioni che è possibile trovare solo qui. Mentre i secondi si dividono ulteriormente in secondi alla brace, fritti e al forno.

        Anche il menù di carne offre eccellenze del territorio e un gran sapore di tradizione. Già “sulla carta” appare la vera anima del ristorante che custodisce il primo segreto di una grande cucina: essere autentici, nel nome di una tradizione comune, ma allo stesso tempo completamente diversi da tutti gli altri. Unici.

        “Dallo Zio” è citato nella Guida Michelin, nel Golosario, nella guida I Ristoranti e i vini d’Italia, in quella dello Slow Food, oltre che essere recensito benissimo in tutti i portali su cui lo si incontra. La cucina di Giuliano Canzian parla la lingua e il sapore della freschezza e dell’eccellenza delle materie prime. Tutto il resto è l’esperienza che farete voi, facendo sul menù la vostra scelta. E tornando per fare quelle a cui avete dovuto rinunciare la prima volta.

        La storia in ogni dettaglio dell’arredamento

        Così, in un’antica casa ottocentesca, che sa mantenere l’atmosfera senza mai fingere qualcosa che non è, pur nel rinnovamento degli ambienti e dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione del 2017, si è deciso di mantenere i particolari che ricordassero una lunga e intensa storia. Sono dettagli che si incontrano nelle finestre, mantenute come in origine e sempre aperte sul vicolo su cui il ristorante si affaccia.

        Da questa dimora accogliente si può assistere alla vita di paese che passa lì di sotto. E anche sotto i vostri piedi succede qualcosa, mentre si cammina sui pavimenti in graniglia, originali, dell’epoca, con la sensazione di calpestare il tempo all’indietro, tornando bambini.

        Le pareti dai colori caldi e intensi, come il rosso, che si affacciano sulla viuzza Santa Chiara, le credenze con le bottiglie di vino, i liquori e i distillati, che mantengono l’aspetto di un tempo. La scelta delle sedie strizza l’occhio a uno stile antico che si abbina bene alla selezione di piatti e posate. 

        Perché qui niente è lasciato al caso e la cura del tempo passa in preziosi dettagli.

        L’esperienza dello chef

        Tutto quello che si vede è reso ancora più prezioso da quello che non si vede e da chi lo fa accadere in cucina: Giuliano Canzian.

        Diplomato alla scuola alberghiera, originario di Domodossola, col cuore trapiantato in Romagna, durante gli anni scolastici si è avvicinato all’etica slow food, che ha fortemente influenzato la sua formazione. Dopo essersi fatto la sua esperienza nei ristoranti della Romagna, nel 2003 ha realizzato il suo sogno aprendo il suo primo ristorante in terra riminese. Su questa strada, lui e sua moglie Enrica non si sono mai fermati e oggi si occupano con grande riscontro della gestione di un gruppo di ristoranti che a Rimini portano una serie variegata di proposte culinarie, in luoghi belli e curati in cui il piacere di mangiare raddoppia.

        Giuliano studia i menù, ricerca i prodotti, e sceglie con cura i fornitori locali, ma rimane un appassionato di cucina puro, alla continua ricerca di esperienze e nuove proposte. Proprio nell’ottica di una sperimentazione continua, ha capito presto l’importanza della tecnologia, nell’ambito della cucina, che diventa un mezzo per la creazione di nuove pietanze. A questo abbina una grandissima attenzione ai metodi di cottura, per preservare i nutrienti degli alimenti, sperimentando da sé passaggi e soluzioni.

        Mettiamoci a tavola, finalmente

        Al Ristorante dallo Zio ci si siede in un modo, ci si alza diversi. Generalmente felici. In ogni assaggio, tradizione e innovazione si uniscono a tavola, lasciando il sapore di una continua ricerca e di una selezione accurata delle materie prime, che segue la stagionalità e i ritmi delle attività locali, come la pesca. Insomma, che è buono si sente benissimo.

        La carta del menù si apre subito con le sue specialità, partendo dal pane fatto “in casa”, in una varietà che passa anche da grissini, focacce e l’immancabile piadina.

        Se poi siete venuti qui appositamente per mangiare il pesce, avete fatto centro. Scampi, mazzancolle, gamberi, ostriche e seppie sono i frutti del Mare Adriatico, e lo chef e la sua brigata sanno come renderli indimenticabili, tra crudi e cotti. In alternativa si potranno sempre scegliere le entrée di terra, con degustazioni di salumi, culatello pregiato e salame, e i rinomati formaggi provenienti da caseifici biologici del territorio.

        Quando comincia la danza dei primi, sia di carne che di pesce, si potrà scegliere tra ravioli, cappelletti, tagliatelle, passatelli e il patacotc, la pasta tipica del dopoguerra riminese, la cui storia viene offerta nelle pagine del menù ancor prima che al palato. 

        I secondi di mare, tra quelli alla brace, fritti e al forno, con calamari, sardoncini e pescato del giorno, sono la punta di diamante delle specialità del ristorante. Se si preferiscono quelli di carne, qui mora romagnola e galletto non deludono mai. D’accompagnamento ci sono i contorni tipici e, per concludere, i dessert, mai banali. A noi sono rimasti impressi il gelato alla rapa rossa e la Romagna cheesecake. Ma torniamo per assaggiare gli altri e toglierci il dubbio.

        Si può dire di aver vissuto un’esperienza solo provandola di persona. Prenotare “Dallo Zio” è un bel modo per farlo.

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          Trattoria La Marianna

          Trattoria La Marianna

          Da cent’anni e passa, il pesce fresco nel cuore del borgo

          Rimini, Viale Tiberio 19 - 47921 RN

          Trattoria La Marianna | Ristorante di pesce a Rimini / Tel. +39 0541 22530

          Articolo di: Paola Russo Russo
          Lettura: 4 minuti

          La Trattoria

          Nella mappa dei luoghi che sanno di buono nel Borgo San Giuliano di Rimini, in un itinerario che ad ogni casa racconta una storia antica, e poco distante dall’Osteria de’ Borg, sua “sorella di terra”, si trova la Trattoria la Marianna.

          Attraversando il Ponte di Tiberio, è impossibile non vederla, con la sua veranda ampia, che fa pensare al mare pur restando in città, anzi, nel cuore del borgo. Del resto un tempo la stessa Domus del Chirurgo, poco lontana, era una casa lambita dal mare.

          La Marianna si presenta subito schietta e sincera come una Trattoria di mare. Il locale è attivo dall’inzio del ’900 quando proponeva piatti a base di pescato del giorno. Vanta la sua tradizione e forte identità nelle ricette e negli arredi, nel suo sapere antico, nella sua storia di famiglia che passa da foto ingiallite ma che sentiamo ancora parlare attraverso i ricordi di chi ha custodito quella memoria. Anche per questo viene considerata il luogo per eccellenza in cui gustare i sapori del mare al borgo

          Il nome non è affatto generico: agli inizi del secolo scorso, Marianna Domeniconi sposò Guglielmo Morri la cui famiglia gestiva una piccola cantina che vendeva vino sfuso. E la Marianna, da quella piccola cantina, mise in moto una cucina che rese unica la storia che si è scritta da allora in poi.

          Adatto a :

          chi fa del pesce il suo piatto preferito

          Periodo consigliato :

          il locale è aperto tutto l'anno, ma d'estate puoi gustare i migliori sapori dell'adriatico

          La tradizione continua

          Riuscendo a conservare intatta la tradizione di questo luogo, quei piatti, allora preparati in una stanzetta adibita a cucina, sono passati attraverso più di dieci decenni, due guerre mondiali, il boom economico, la dolce vita, l’arrivo di un nuovo secolo, fino agli ultimi anni che abbiamo vissuto col cuore sospeso. Tutto è stato possibile perché gli ingredienti e i sapori sono stati tramandati con cura e attenzione, in una cucina che però non è più una stanzetta ma il vero cuore della Trattoria.

          I cent’anni di vita della Marianna sono passati già da qualche anno e ancora la sua fama viene festeggiata. Perché niente qui viene vissuto come un traguardo, ma ogni successo continua a costruire esperienza e futuro.

          Così in un momento di passaggio necessario, è stata Enrica Mancini, giovane imprenditrice della ristorazione riminese, ad aver raccolto il testimone e ad essere diventata nuova padrona di casa, con uno spirito che ha saputo preservare ogni memoria, condivisa nel nome di una comunità che riconosce in questo luogo un pezzo di storia di Rimini

          Nel borgo non è difficile ricordare avvenimenti, nomi e soprannomi, persone che hanno contribuito a portare avanti l’anima di un borgo marino in pieno centro. Molti di quei nomi e di quegli avvenimenti sono passati da qui.

          Il made in Rimini (e non solo pesce)

          Ogni piatto qui racconta qualcosa del territorio, sia che abbia lo sguardo fiero rivolto al mare, sia che offra una proposta, non prioritaria ma sempre di eccellente qualità, per carni e formaggi. 

          Stare in compagnia a tavola è uno di quei piaceri che davvero possono rimetterti al mondo e avere la possibilità di scegliere in una varietà che accontenti tutti è da sempre la migliore proposta di ogni menù. 

          Per questo, tutto quello che la Marianna porta in tavola ci tiene ad avere la garanzia di una qualità genuina e quotidiana. 

          Sono i pescherecci di questo mare che ogni giorno riforniscono la cucina, offrendo un pescato di grande tipicità nei sapori e nelle preparazioni. 

          Gli allevamenti collinari offrono invece le ottime carni, in particolare la mora romagnola. Tra i formaggi, primo fra tutti lo squacquerone, perfetto con piada e rucola, o i formaggi pecorini e caprini. La farina proviene dal molino Ronci, in Val Marecchia e le uova di galline allevate a terra, dagli allevamenti dei Fratelli Piva.

          Sia come condimento che nella preparazione delle ricette, viene utilizzato solo olio extravergine d’oliva dei colli riminesi. Anche l’acqua qui è quella del territorio: è la Galvanina, che sgorga a Covignano, sulle prime colline di Rimini. Per il vino, si può scegliere tra Sangiovese, Merlot, Pagadebit o la mitica Rebola. Non manca l’Albana, il tipico vino dolce di Romagna.

          Un'aria marittima

          Ogni singolo dettaglio qui richiama il mare. Che prenotiate un tavolo dentro o fuori, non rimarrete delusi. La veranda esterna e tutto l’arredamento del ristorante, dai tavoli alla libreria, sono realizzati in legno grezzo. Il bancone del bar è stato ricavato da una vecchia barca del porto di Rimini. L’azzurro e il bianco sono i colori predominanti. Gli antichi moniti della navigazione accolgono gli ospiti del ristorante, lasciando una scia di fascino e tradizione marina, come pure lo stemma della Marina Militare all’esterno.

          Storie e storia da sfogliare si trovano nella libreria all’interno, piena di libri e manuali, molti a tema marino, altri nel segno del racconto di Rimini.

          Sardoni patrimonio regionale

          L’offerta della trattoria, spazia dagli antipasti (non perdetevi quello con le canocchie), ai primi con le tagliatelle fatte a mano (quelle condite con triglie e mazzancolle sono le nostre preferite), alle grigliate miste sulla base del pescato del giorno, al fritto. Ma se dovessimo scegliere tra tutte le portate quella che davvero vorremmo portarci a casa, non potremmo non raccontare dei Sardoni al testo, con radicchio e cipollotto. E allora proviamo a dare la ricetta, in modo da avere a disposizione, ogni volta che vogliamo, questo piatto della tradizione, povero e ricchissimo allo stesso tempo.

          Gli ingredienti - per 4 persone che le mangiano per antipasto o per 2 che si fanno una scorpacciata - sono: 1 kg di sardoni rigorosamente provenienti dal mare di Rimini, 200 gr di pangrattato, 4 mazzi di radicchio verde, 2 teste di cipollotto, aceto di vino, sale, olio e prezzemolo, sempre q.b. 

          Procediamo. Innanzitutto i sardoni vanno puliti, privandoli di testa e pancia, dopodiché vanno lavati, scolati e asciugati. Va poi condito il pane con sale e olio - mentre i sardoni a parte con aggiunta di prezzemolo - e poi va unito tutto il pesce al preparato. Utilizzando 4/5 sardoni per ogni singolo spiedino avremo un bel “bouquet” di sardoni. Gli spiedini vanno cotti sul testo della piada o, in alternativa, sulla griglia a carbonella. Serviti immediatamente e gustati con piada calda, insalata di radicchio verde e cipollotto, condita con sale, olio e aceto di vino, sono uno spettacolo per il palato.

          L’operazione difficile non sarà prepararli, ma non finirli subito.

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            Osteria de Borg

            Osteria De Borg, ricette della tradizione a Rimini

            I sapori della terra di Romagna, nel Borgo San Giuliano

            Rimini, Via Forzieri 12 – 47921 RN

            Osteria de' Borg | Osteria dei sapori della terra di Romagna (osteriadeborg.it) / Tel. +39 0541 56074

            Articolo di: Paola Russo Russo
            Lettura: 5 minuti

            L'Osteria

            Uno dei posti che a Rimini meritano obbligatoriamente una visita è il Borgo San Giuliano, a ridosso del meraviglioso Ponte di Tiberio

            È l’antico borgo abitato storicamente dai pescatori, in cui passeggiare spensierati e stupiti dalla bellezza, tra viuzze con le casette basse, che fanno a gara tra colori e fiori alle finestre. Ma allo stesso tempo il borgo conserva il fascino antico di un luogo che è stato attraversato dalla fatica dei pescatori, dai loro risvegli prima dell’alba, lasciando, a chi abbia voglia di ascoltarne la storia, la suggestione di usci lasciati alle spalle, fendendo la nebbia, verso un lavoro durissimo e quotidiano. Quegli uomini di mare vengono ricordati oggi da una targa, che riporta il loro nome (e soprannome, soprattutto), messa in corrispondenza delle case che abitarono un tempo. 

            È qui che si trovano una serie di piccoli e rinomati locali e ristoranti, ottimi sia nelle specialità della tradizione che nell’innovazione dei piatti. La proposta è varia, tra pesce, carne, pizza, piadina e sushi, il rumore di piatti e stoviglie che proviene dalle cucine attraversa le stradine insieme a profumi che invitano a mettersi a tavola. 

            Il ristorante che qui rappresenta davvero un simbolo di tradizione della cucina di terra è l’Osteria de Borg. Segnalato e consigliato dalle migliori guide sulla gastronomia, Osterie d’Italia e Ristoranti e Delicatessen su tutte, è un luogo in cui i riminesi per primi vengono a mangiare di gran gusto, dando all’ambiente e all’ospitalità una nota ancora più sincera e autentica. Quella proposta è una cucina fatta di materie prime freschissime e selezionate con cura. L’Osteria de Borg viene considerata un pezzo di storia tra la più conosciuta e riconoscibile di Rimini. Chi è passato di qui, infatti, non può non associare l’esperienza del cibo con quella fatta con gli occhi, tra i murales bellissimi a fare del borgo una galleria d’arte a cielo aperto. Il tema dei murales è il più delle volte dedicato al Cinema e nello specifico a quello di Fellini, ai mitici personaggi dei suoi film, a fotogrammi indimenticabili. E la suggestione continua… 

            Adatto a :

            chi vuole assaggiare i veri sapori romagnoli

            Periodo consigliato :

            pranzo o cena, durante tutto l'anno

            Dalla primavera alla vigilia di Natale del 1989: nascita di un’Osteria

            Nella primavera del 1989 Luisa Fabiani, che abitava lì fin dalla nascita, con suo marito Veniero e alcuni dei soci del circolo culturale del borgo, manifestano l’intenzione di aprire una spaghetteria, un’attività particolarmente in voga in quegli anni. Eppure Luisa spinge verso un’altra idea, quella di aprire un locale con una proposta culinaria di carne, portando qualità e novità in un borgo di soli ristoranti di pesce.

            Dopo qualche mese, il bar del circolo diventa un’osteria, e alla vigilia di Natale viene inaugurata l’Osteria de Borg

            Il successo arrivò subito e i piatti, cucinati direttamente da Luisa, vennero apprezzati da un numero sempre maggiore di persone, facendo, nel tempo, di una piccola osteria un fiore all’occhiello di un borgo incantevole.

            Ma la storia prosegue, e nel 2007 lo chef Giuliano Canzian, insieme a Mirko Monari e a Enrica Mancini rilevano la gestione, continuando sulla stessa linea, proponendo pietanze tipiche realizzate con prodotti locali.

            Nel 2012 c’è ancora un cambiamento, anzi, un rinnovamento. E così, cambiando immagine, e ospitando oltre alla cucina un forno a legna per ampliare l’offerta con la pizza, l’Osteria rimane sempre lei, con qualcosa in più.

            I veri sapori Romagnoli

            Qui la spesa per la cucina si fa nel nome dei sapori della Romagna, con materie prime dell’entroterra riminese, ingredienti e presidi slow food, e soprattutto la migliore carne proveniente dai più rinomati allevamenti del territorio. Le ricette sono rimaste quelle originali di trent’anni fa, autentiche e con una fortissima identità, sono solo diventate più buone, continuando a rievocare la memoria, ma migliorate grazie alla ricerca che avviene giorno per giorno. Proviamo a seguire un menù, dall’inizio alla fine.

            L’antipasto proposto è proprio “alla romagnola”, con piade, cassoni, crostini, salumi e formaggi locali e, ovviamente, carne. 

            Tagliatelle, cappelletti, passatelli, ravioli e strozzapreti, sono i primi. Qui la pasta è fatta a mano, il mattarello è uno strumento che non è passato di moda. Anche qui, come Dallo Zio, ristorante della stessa proprietà, vengono preparati i Patacotc, pasta tipica del dopoguerra, consumata nei paesini dei colli, che ha una consistenza simile al maltagliato.

            I secondi, come da promessa fatta nel 1989, fanno la loro splendida figura in questa osteria: galletto al tegame, castrato alla brace e misto di mora romagnola, salsiccia, costata, fiorentina. C’è anche una proposta vegetariana che può comprendere i contorni, che seguono prevalentemente la stagione. La pasticceria è quella di una volta e nel menù svela il suo segreto sotto la voce “Dolci artigianali fatti in casa con passione”.

            Accoglienza fra memorie e colori

            C’è una nota di colore che non ti lascia più appena dopo essere entrati all’Osteria de’ Borg.

            È il verde menta del banco bar, con i vini in esposizione e un frigo a vista con i salumi conservati, come in una bottega di paese. Il locale si sviluppa poi al piano superiore dove un’ampia e accogliente sala colorata, arredata con i tessuti delle più note stamperie locali, ti regala la sensazione di non essere mai stato in un posto così.

            Alle pareti, stampe e manifesti originali di un passato dal gusto tutto italiano.
            I mobili, i tavoli e le sedie sono completamente in legno e, a riscaldare l’ambiente, ci pensano le lampade artigianali, ricavate da coperchi in alluminio e vecchie pentole. 

            Durante la bella stagione si può mangiare fuori, nella bellissima piazzetta antistante, che mantiene, nei colori e nella presenza delle piante, una cifra molto caratteristica di tutto il borgo. Il borgo è chiuso al traffico e l’unico rumore che si può sentire, seduti a un tavolo all’aperto per pranzo o cena, è quello delle chiacchiere e delle risate, il rumore che fa la felicità quando ci si trova in un posto bello.

            I classici dell'Osteria

            Anche l’Osteria de’ Borg, come tutti i ristoranti con una fortissima identità, può vantare dei grandi classici.

            C’è chi torna qui per i cappelletti alle carote, nel menù dal 1989, frutto dell’estro e della creatività di Luisa Fabiani, considerati il fiore all’occhiello, con una punta di limone. È anche il nostro primo preferito. 

            C’è poi una ricetta che sembra fatta proprio per essere rifatta a casa. Sono le polpette e zucchine ripiene in umido. Noi ci siamo fatti dare la ricetta. 

            Quello che ti serve per prepararle sono 400 grammi di macinato di manzo, 50 di pangrattato, 2 uova, 4 zucchine grandi, 200 gr di pomodori pelati, sedano, carote, cipolla, sale, pepe e olio q.b.

            Per prima cosa trita il sedano, le carote e la cipolla e, dopo aver preparato le polpette di manzo (lasciandone un po’ da parte per il ripieno delle zucchine), con pangrattato, uova e sale, fai rosolare il tutto in pentola.

            A metà cottura unisci il pomodoro, nel frattempo scava l’interno delle zucchine e riempi con il macinato che avevi lasciato da parte. Ora non ti resta che farle cuocere a fuoco lento in padella, con i condimenti e il pomodoro, e servirle insieme alle polpette.

            Perché il segreto dell’Osteria de’ Borg è che i suoi piatti segreti non ne hanno.

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              Barfum

              Barfum, nel Borgo San Giuliano un luogo magico

              Il bar dove degustare profumi a Rimini

              Rimini, Via Ortaggi 11 – 47921 RN

              Barfum / Tel.  +39 339 235 6749

              Articolo di: Paola Russo Russo
              Lettura: 4 minuti

              Barfum, l'Estetica Ducale ritrovata

              Generalmente, quando pensi ad un bar, immagini il posto per consumare una colazione con brioches e cappuccino, oppure il tempo di un buon aperitivo in compagnia.

              Da Barfum, il beauty bar posto nel cuore di Borgo San Giuliano, le tazzine da caffè non contengono bevande ma le fragranze dei migliori e più originali profumi.

              Barfum, nato nell'ambito dello storico Istituto di Bellezza Ducale 54 con il quale attualmente convive, costituisce il primo ‘bar della bellezza espressa’, accessibile a tutti.

              Aperto da mattina a sera, propone un ampio e personalizzato ventaglio di servizi, erogati con dedizione e professionalità e caratterizzati fortemente dall’altissima qualità dei prodotti.

              Dal 2016 Barfum è anche buyer a Pitti Fragranze, la fiera di Pitti Immagine, che espone a Firenze le eccellenze della profumeria artistica di tutto il mondo.

              L’idea di un bar di bellezza è quella che, attraverso un percorso olfattivo, proposto con la semplicità con cui si chiederebbe un caffè al bar, si possa vivere un’esperienza emozionale di ben-essere e relax.  

              [Foto ufficiali Barfum]

              Adatto a :

              Chi vuol provare un'esperienza sensoriale diversa e chi si vuol concedere un momento di cura della propria bellezza.

              Durata :

              I riti di bellezza non hanno fretta, concediti il tempo che puoi

              Periodo consigliato :

              Ogni stagione è buona per un'esperienza al Barfum

              Cosa trovi al Barfum

              Accomodati al tavolo, o su una poltrona, per vivere un’esperienza diversa e completamente nuova, accompagnata da un sottofondo musicale, come in un vero bar.

              Sfogliando il menù, potrai scegliere tra profumi, prodotti e trattamenti di bellezza da provare con servizio espresso o concedendoti un tempo più lungo.

              Per scegliere la tua preferita, potrai chiedere di provare tra più fragranze, da gustare, appunto come una tazzina di caffè al bar. Ma in questo caso il gusto lascerà spazio all’olfatto e alla fine al tatto, quando deciderai da quale profumo farti vestire. I bicchierini utilizzati per questo assaggio di profumo sono di carta, bio, di design e potrai portarli via con te per continuare a farti tentare, nell’arco della tua giornata, dall’uno o dall’altro. Se poi scoprirai la tua fragranza preferita tra tutte, potrai portare via con te una fialetta che ti lascerà il tempo nei giorni successivi di toglierti ogni dubbio. Tutto quello che avviene al Barfum ha a che fare con un rito lento di bellezza e anche l’invito alla scelta conosce tempi che dialogano con l’emozione senza fretta.  

              Per un’esperienza ancora più piacevole Barfum collabora con gli altri locali del Borgo, offrendo la possibilità di ordinare un aperitivo, un bicchiere di vino o uno stuzzichino, da consumare mentre stai facendo un trattamento o scegliendo la tua fragranza.  

              Prodotti di qualità internazionale

              I prodotti che Barfum ed Estetica Ducale propongono sono esclusivi, in tutta la città. Si tratta di Brand di cosmetici e profumi utilizzati in prestigiose spa internazionali, selezionati da hotel di lusso in tutto il mondo, quali Four Season, Kempinski ecc. e in importanti department store come Harrods, la Rinascente, e tanti altri.

              Te ne nominiamo alcuni che sicuramente conoscerai e che non ti costringeranno più a un viaggio a Milano o a Londra per averli: The Organic Pharmacy, Cinq Mondes, By Mukk.
              Sono tutti cosmetici biologici, organici, efficaci e ricercati.

              Per avere un’idea di quello che può essere un servizio scelto dal menù, ecco alcune idee: per una maschera viso completamente rigenerante, Barfum ti propone Magicstripes, una linea creata dalla famosa makeup artist Natalie Franz, tra i trattamenti preferiti da Lady Gaga. Questa maschera, utilizzando un tessuto imbevuto di principi attivi, permette di  raggiungere effetti sorprendenti con piccoli sforzi. È perfetta per quelle persone che sono costantemente in viaggio o per quelle che hanno poca costanza o poco  tempo da dedicare alla skincare della propria pelle. Il brand, oltre a quelle per il viso, ha creato anche altre maschere utilizzabili per il lifting al collo e al mento, fino ad arrivare ai guanti per l’idratazione delle mani.

              Non solo balocchi e profumi

              Il Barfum, il tuo bar del profumo, offre davvero tantissimi servizi, oltre a quelli di un centro estetico tradizionale. Nella novità di questa esperienza, la cura della persona incontra lo svago, fermando il tempo in un luogo in cui regalarsi un’idea di bellezza che non si ferma in superficie. A voler ulteriormente approfondire la conoscenza di questo nuovo approccio, c’è la possibilità di partecipare a corsi e percorsi sul profumo, dove imparare  a conoscere le famiglie olfattive, le materie prime e le essenze che compongono le fragranze. Ma al Barfum ci si può fermare anche per una breve coccola rigenerante. Nella parte dedicata ai servizi espressi, da godere comodamente in poltrona per una pausa di bellezza di una ventina di minuti, ci sono infatti trattamenti con prodotti per viso e mani.

              O ancora, se ti piace il trucco, ma fai fatica a realizzare da sola particolari make-up, prenotando il servizio potrai accedere al Bar a maquillage by Terry: in cinque minuti avrai un trucco perfetto per ogni momento della giornata. By Terry è un brand parigino che testa tecnologie all’avanguardia, con tecniche  sofisticate e colori compatti. E, oltre che a Parigi, lo trovi qui.

              Se invece ti servisse un make-up più importante, per cerimonie, matrimoni o volessi imparare questa meravigliosa arte, partecipando a lezioni individuali, sappi che sei di nuovo nel posto giusto. Inoltre, una consulente di skincare e beauty routine, con test specifici saprà suggerirti cosmetici più adatti al tuo tipo di pelle.

              Un'oasi di bellezza nel Borgo

              Ora che te ne abbiamo parlato, avrai voglia di metterci il naso in autonomia. E non potresti usare strumento migliore per affacciarti al Barfum. Sappi che ancor prima di entrare sarai accolta da un allestimento di fiori, tavolini e sedie che ti daranno il benvenuto in quest’angolo di borgo inaspettato.

              Entrando, avrai netta la sensazione di un bar che ha incontrato un centro estetico, e che ci va d’amore e d’accordo. È proprio questa la visione che si vuole dare, un luogo dove l’attenzione per la bellezza e le chiacchiere in compagnia si fondono perfettamente. L’arredamento è moderno, accogliente e fatto di molti mobili di legno, su cui vengono esposti i prodotti destinati sia alla vendita che alla prova diretta sulla tua pelle.

              Per questo troverai  un angolo dedicato alle sperimentazioni, con una grande scrivania, contornata da sedie e sgabelli, dove avvengono le “degustazioni” dei profumi e i corsi di cui ti abbiamo parlato. C’è poi l’angolo dedicato al make-up, che ricorda i camerini dei grandi make-up artist, dove, per il tempo che vorrai dedicarti, potrai sentirti una vera celebrità.

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                Piadineria Dalla Lella

                Dalla Lella, l'unica piadina di Rimini che si fa in tre

                In Romagna la piada, dal 1986, ha una sola Regina

                Rimini, Via Covignano 96 – 47923 RN

                La miglior piadina di Rimini | Dalla Lella / Tel. +39 0541 775505

                Articolo di: Paola Russo Russo
                Lettura: 4 minuti

                Piadineria Dalla Lella

                Se devi scegliere un cibo che immediatamente ti faccia pensare a Rimini e alla Romagna, non puoi che andare di piadina. E se devi trovare un nome da associare alla piada di Rimini, non puoi che nominare la Lella

                Che poi “Dalla Lella” non è solo un nome su un’insegna con il logo fortemente riconoscibile, è un luogo che ti accoglie in carne e ossa. E quelle braccia, che dal 1986 stendono il companatico riminese per eccellenza, le puoi trovare dietro il suo bancone a suggerirti abbinamenti e a regalare allegria a tutti. Solitamente con un cappello di paglia e fiori in testa.

                Da quel primo negozio aperto più di 35 anni fa, la storia si è fatta lunga e piena di gusto. Intanto ci ha preso gusto lei, la Lella, che all’inizio preparava la piada quasi esclusivamente per i bambini che giocavano nei dintorni del suo locale. A lei non sembrava neanche che le venissero particolarmente bene, ma i bambini le divoravano e quando tornavano a casa continuavano a chiedere proprio quelle lì, le piade che avevano preso dalla Lella.

                E la storia arriva al 2019 con la consacrazione da parte di Food Advisor che la nomina miglior piadineria della Riviera. Un successo su cui quei bambini del 1986 avevano già scommesso.

                Con il tempo, la Lella si è fatta conoscere sempre di più, aprendo nuovi locali, pit stop per una pausa di pura goduria a qualsiasi ora, perché la voglia piada non puoi costringerla in un orario. 

                [Foto prese anche dalla pagina Facebook @DallaLellaPiadineriaRimini]

                Adatto a :

                Golosi e affamati, e chi vuole provare un prodotto unico e speciale

                Durata :

                5 morsi minimo!

                Periodo consigliato :

                La Piadina è buona tutto l'anno!

                L'evoluzione della Piadina

                È lei stessa a raccontare, con la sua incontenibile simpatia, che all’inizio le piade davvero non le sapeva fare. Ma si era messa in testa quella cosa lì e l’avrebbe portata a termine. Tenacia romagnola, strutto, farina e cottura nella stufa. Ecco i suoi segreti, quelli che, dalle prime prove bruciacchiate, offerte ai figli perché il loro gradimento l’aiutasse a migliorare il risultato, l’hanno portata ad essere l’indiscussa regina della piada

                In quel primo negozietto in viale delle Rimembranze, comprato alla fine degli anni ’80 e portato avanti insieme a sua figlia Marina, non c’era ancora quella varietà di gusti e proposte che oggi costellano i menù dei suoi locali. Allora era una cosa del tipo… un po’ di prosciutto e “via andare”, mentre per i cassoni potevi scegliere giusto il colore: verde o rosso.  

                Ma a prenderci gusto la Lella ci è abituata da sempre e così, man mano, negli anni, ci ha deliziati con nuove sorprendenti proposte e specialità. Nominarne solo qualcuna non avrebbe senso. Nel 2001 la figlia Marina ha aperto il suo locale in Via Covignano, portando in un altro punto di Rimini la tradizionale sfoglia della mamma, e moltiplicando la possibilità per gli estimatori di avere accesso a tanta fragrante bontà.

                La qualità è al primo posto

                Nel voler dare una nuova e personale spinta all'apertura del suo locale, trasferita poi con successo anche negli altri punti vendita, Marina negli anni si è andata perfezionando per arrivare a utilizzare sempre più e sempre meglio ingredienti di alta qualità, in preparazioni sane, genuine e gustose. I pomodori devono essere rossi e succosi, lo strutto esclusivamente di puro suino italiano, mentre per l’olio d’oliva la scelta è caduta su quello ligure, profumato e leggero, per esaltare i sapori senza predominare. La ricetta della piada, invece, è sempre quella di una volta, piena di gusto e tradizione e assolutamente senza alcun tipo di conservante. 

                Ma se la base di partenza della piada della Lella resta un segreto che non cambia, il cambiare dei tempi e la curiosità di un pubblico sempre più vasto hanno dato modo alla Lella di dar sfogo alla sua immaginazione e creatività. Lei, ovviamente, non vedeva l’ora. Oltre alle classiche, vengono proposte piade all’olio d’oliva, insaporite  al rosmarino, al pepe nero macinato grosso, con noci, peperoncino, cerali, farro, farina integrale e l’elenco potrebbe continuare. Potrai inoltre scegliere tra ben 13 tipi diversi di sfoglia che altrove non troverai. E non è ancora finita perché, in alternativa alle piadine, la Lella offre 22 tipologie di cassoncini, cassoni grandi e triangolini di piade in tutti i gusti e abbinamenti.

                Una Lella per tre

                Le “case” della Lella a Rimini sono tre. Impensabile, a fronte della sua popolarità, l’idea di avere un solo locale.  

                E quindi, in viale delle Rimembranze, a Bellariva, nella via dove tutto ha avuto inizio, c’è la prima Lella, chiamiamola così, ispirata alle vecchie botteghe, quelle con le azdore che lavorano la piada. È il posto  giusto per chi ama i sapori tradizionali e l’atmosfera accogliente e casalinga. La Lella, proprio lei in persona, è fissa qui, per cui se vuoi fare uno spuntino al volo, all’insegna di una golosa tradizione, e poi fermarti a fare due chiacchiere con un’istituzione riminese, sappi che è qui che la troverai.

                In via Covignano, andando verso il centro città, Marina, la figlia della Lella, ha aperto il suo locale. Un posto diventato subito di tendenza, con gli arredi e gli ambienti che ricordano  le gastronomie di New York. La piadina è rigorosamente preparata secondo la tipica ricetta e gli ingredienti sono a km 0, ma qui si possono anche trovare altre sfiziosità, sughi pronti, mostarde, savour, torte e biscotti fatti in casa, vino e birra artigianale dei migliori produttori locali.

                L’ultima “casa” in ordine di tempo è quella che la Lella ha aperto al mare, in piazzale Kennedy, “la Lella al mare”, appunto. In  un ambiente accogliente e informale, con il profumo d’estate anche fuori stagione, potrai concederti uno sfizioso spuntino o decidere di ordinare la tua piada preferita da mangiare sotto il tuo ombrellone. Nello spazio esterno un giardino regala una piccola oasi di fresco in cui rifugiarsi nelle giornate estive più calde. 

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                  Gelateria La Romana

                  La Romana, gelati a Rimini dal 1947

                  Gelati realizzati artigianalmente in Italia ed esportati nel Mondo

                  Rimini, Piazza Ferrari 5, 47923 RN

                  Gelateria La Romana (gelateriaromana.com) / Tel. +39 0541 384520

                  Articolo di: Paola Russo Russo
                  Lettura: 6 minuti

                  Gelateria La Romana

                  Per fronteggiare la voglia di freschezza, in estati che diventano sempre più calde, abbiamo a disposizione un rimedio antico e gustosissimo: il gelato.  Ma noi non ci accontentiamo di un gelato qualsiasi, noi cerchiamo quello della Romana. Rimedio antico e non per dire, se si pensa che la prima gelateria “Romana” nasce nel 1947, nel cuore del centro storico di Rimini, in Piazza Ferrari dove la sua prima e storica sede si trova ancora oggi, a due passi dalla famosa Domus del chirurgo, scoperta durante alcuni lavori nel 1989 e aperta al pubblico dal 2007. Nata dall’idea di un artigiano che voleva fare della sua passione una professione, prende il suo nome dalla figlia di quel primo imprenditore. 

                  Pochi anni dopo, però, un altro imprenditore, Vito Zucchi, ne rileva l’attività e, pur avendo a disposizione pochi ingredienti, riesce a realizzare, grazie a una prodigiosa fantasia, un’enorme quantità di gusti, molti dei quali ancora oggi fiore all’occhiello dei vari punti vendita che si sono poi moltiplicati negli anni. 

                  Tantissima strada di gelato si è fatta nel tempo se si pensa che, se la seconda gelateria venne inaugurata nel  1999, da Massimiliano Zucchi, figlio di Vito, da allora ad oggi, in giro per il mondo, si sono aperte ben altre 65 “Romane”, grazie alla straordinaria crescita a cui hanno lavorato Massimiliano e suo fratello Ivano.

                  Adatto a :

                  I golosi di gelato

                  Durata :

                  Fai in fretta che si scioglie 🙂

                  Periodo consigliato :

                  In estate, ma va bene tutto l'anno!

                  Tradizione e novità hanno un unico gusto

                  Raccontano Ivano e Massimiliano Zucchi, figli di Vito, che a spingerli a seguire le sue orme è stato il ricordo del profumo  dello zabaione che il padre preparava quando erano bambini. Volevano provare anche loro a mescolare col cucchiaio di legno e con l’energia del loro papà; allora gli sembrava che ci sarebbe voluta una vita a imparare. E una vita ci è voluta davvero,  ma hanno imparato ben oltre le aspettative, sognando il sogno del loro papà in modo ancora più grandioso.

                  Da piccoli si sentivano privilegiati, perché loro erano i figli di quel gelataio che, per un cono di fiordilatte o crema, aveva sempre una fila lunghissima di bambini davanti al suo negozio. Il privilegio si univa al grande entusiasmo di poter aiutare nella preparazione e, a fine giornata, ricevere la loro ricompensa in gelato.

                  La loro filosofia  rimane la stessa da allora: preparare gusti con i migliori ingredienti, una gioia per il palato dei più piccoli e un tuffo nel passato per i più grandi.

                  Ma se è vero che ancora oggi i gusti vengono proposti rispettando la tradizione, seguendo le antiche ricette di una volta, con prodotti selezionati con estrema accuratezza, per i Zucchi della Romana tradizione non vuol dire immutabilità, anzi. Ogni mese vengono presentati tantissimi nuovi gusti, nel senso di una ricerca costante di abbinamenti sorprendenti e unici.

                  Tradizione e novità si mescolano così in un unico gusto. E l’emozione è assicurata. 

                  Componenti di gusto

                  A questo punto non resta che procedere all’assaggio, per verificare la qualità  e la leggendaria cremosità per cui  da sempre  il gelato della Romana si distingue da tutti gli altri. Tra gli elementi che danno esclusivo valore al loro prodotto, proviamo a metterne in fila qualcuno.

                  Primo fra tutti il latte biologico, proveniente da allevamenti certificati, per garantire sempre la genuinità. Le uova che utilizzano dal 2013, arrivano da galline di allevamenti esclusivamente a terra. La panna fresca è montata a frusta, nel rispetto delle ricette di un tempo, per ottenere maggiore corposità del prodotto. La frutta secca, lavorata con il metodo esclusivo della pestatura, un  procedimento in cui il prodotto viene pestato, ma non filtrato, conservando così  il gusto e tutte le note aromatiche del frutto. I pesti sono realizzati con nocciole di Piemonte IGP, pistacchi di alta qualità e mandorle d’Avola.
                  La frutta fresca ha una fondamentale presenza nel gelato prodotto e, per mantenere il corpo e il gusto del frutto, rispettandone la  stagionalità, si cerca il più possibile di utilizzare frutta a km 0. Sempre dal 2013 sono state create tre nuove confetture biologiche, oltre alle 4 già presenti, per realizzare la farcitura delle crêpes.

                  Il 2013 è stato davvero un anno di svolta anche nel senso di una scelta etica e sostenibile. Da allora, infatti, si è cominciata a percorrere una strada eco-friendly, per la quale la Romana viene annoverata tra le prime gelaterie in Italia ad aver utilizzato coppette compostabili. E il gelato è più buono anche per questo.

                  Un gelato da ricordare

                  Ogni giorno, in uno dei punti vendita della Romana in giro per il mondo, qualcuno va a lavorare sapendo che la sua missione sarà preparare dell’ottimo gelato fresco. Un gelato da ricordare. I gusti vengono realizzati ogni giorno nei  laboratori artigianali di tutte le gelaterie, con ingredienti super genuini. È una storia che ci tengono a raccontare anche per sensibilizzare le persone al consumo esclusivo di prodotti naturali, informando con grande chiarezza sul fatto che i gusti proposti sono prodotti con materie prime selezionate con cura. Sempre in quest’ottica, per garantire bontà e cremosità, i gusti vengono preparati a più riprese nel corso della giornata in modo che il tempo medio giornaliero di permanenza del prodotto nei singoli cestelli non superi le 3 ore circa. 

                  Questa attenzione così speciale alla produzione va poi di pari passo con un’inesauribile creatività nell’inventare nuovi gusti per ogni occasione: il ‘150 anni dell’Unità d’Italia’ dal 2011 unisce la croccantezza delle nocciole del Piemonte con il tortino di cioccolato fondente, un gusto che fonde la storia e unisce i golosi ‘Federico e la sua Giulietta’ è il gusto che, ispirandosi  al sapore della torta di mele, un sapore avvolgente e senza tempo, rende omaggio alla storia d’amore di Fellini e della Masina, una coppia che rimane per sempre un grande classico. 

                  Particolari, poi, sono i gusti dedicati finora a 6 nazioni del mondo. In questo viaggio attraverso i gusti, per la Spagna viene proposto  il tortino al dulce de leche; per la Romania, tra i più grandi produttori di frutta secca in Europa, il cremino al pistacchio; alla Germania è stato dedicato un gusto al frutto della passione, con l’aggiunta di composta di pesche; all’Austria è dedicato  il gusto sacher al caramello croccante; pastel de nata è stato creato in onore del dolce tipico del Portogallo; mentre doppio caramello al dattero è nato pensando ai Paesi Arabi come omaggio a questo meraviglioso  frutto tipico dei loro territori.

                  La pasticceria fredda che scalda i momenti di festa

                  Se ti chiedono di pensare a una festa di compleanno quando fa caldo e a una parola da mettere davanti a “gelato”, è certo che penserai a “torta”.

                  Bene, ci hanno pensato anche quelli della Romana. E non si sono limitati alle parole. Semplici, autentiche e gustosissime, oltre ad avere la possibilità di una grande scelta e combinazione di gusti, le torte della Romana vengono preparate ogni giorno nei vari punti vendita. Incontrano i gusti e le esigenze dei clienti e sono personalizzabili, esattamente come un cono.

                  Preparate con ingredienti accuratamente selezionati, montati in planetaria con panna fresca, sono estremamente leggere e digeribili, ideali per quando si deve chiudere un festeggiamento in dolcezza ma non si ha voglia di appesantirsi con un dolce classico.

                  Al di là di quelle che conosci da sempre e che comporrai secondo la tua fantasia e i golosi suggerimenti dello staff della Romana, ci teniamo a farti un breve elenco di torte gelato particolari e gustosissime, che nascono con una grande novità nel 2017, quando viene creata una linea di dolci, inventati nel corso di una vita,  che si ispira ai fondatori di seconda generazione, ‘Anna e Vito’.

                  È infatti nel ricordo dei dolci che preparavano in famiglia già nel ’53 che nasce Panama, alla cui preparazione partecipavano tutti, compresi i  bambini che riempivano le coppette con semifreddo allo zabaione e aromatizzato all’anice e, è proprio il caso di dire, come ciliegina sulla torta un’amarena intera. Zuccotto è creazione del 1968, un dolce con pan di spagna bagnato nell’alchermes, che conserva il sapore delle domeniche d’infanzia. Cri cri del ’75 è un cono fiordilatte, con la forma di piccole corna appuntite intinte  nel cioccolato fondente. Ricotta stregata arriva nel  1980, è un po’ complicato da preparare, essendo la ricotta di pecora, con cui viene preparato, un ingrediente estremamente delicato, eppure l’unico possibile per quell’inconfondibile sapore che la Romana ha saputo dare a questo dolce. 

                  Per chi non vuole esagerare, ci sono invece le piccole porzioni di pasticceria, come “i dolci vasetti della storia”, ovvero piccoli assaggi di torte proposte in monoporzione, i bon bon, i crumbles e infinite altre golosità. Anche per le festività del calendario la Romana ha le sue proposte, preparando pandori, panettoni, colombe, tronchetti e torte alla mimosa.

                  Queste sono solo alcune delle possibilità, altre potrai scoprirle andando a vedere di persona. E ovviamente, come sicuramente avrai capito, non ti limiterai a guardare.

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                    Birgo Burger

                    Birgo Burger, gli hamburger da San Vito a Rimini

                    L’hamburgheria nata nella campagna di San Vito che riscopre le tradizioni

                    San Vito, Via Vecchia Emilia 169 - 47922 RN

                    Birgo Burger - una storia di campagna  / Tel. +39 0541 625710

                    Articolo di: Paola Russo Russo
                    Lettura: 4 minuti

                    Burger di campagna

                    Se hai voglia di mangiare fuori alternando all’aria di mare una boccata d’aria di campagna, se sei alla ricerca della quiete verde dei prati che, dopo essere stati bagnati dal sole per tutto il giorno, la sera sprigionano un inebriante profumo di natura, allora Birgo Burger è il posto che fa per te. Nelle campagne della provincia di Rimini, precisamente a San Vito, nel 2013 comincia questa storia, nata dal sogno di due ragazzi che sono partiti dall’idea di salvaguardare la tradizione delle piccole botteghe di paese… Sarebbe più corretto dire che è una storia che continua, perché a quei due ragazzi, che si chiamano Federico e Filippo che all’epoca avevano 24 e 16 anni, l’idea di un locale che abbinasse una proposta sana a un prodotto locale di qualità, viene osservando da sempre il padre gestire la macelleria di famiglia. Così nasce la prima hamburgeria di Birgo Burger

                    Poco dopo, l’idea si spinge oltre e così arrivano le consegne a domicilio, che raggiungono a casa, in spiaggia o al lavoro, chiunque voglia gustare un buon hamburger targato Romagna. Ma la genuinità non riguarda solo le materie prime, infatti l’operazione può contare su un gruppo di ragazzi con una gran voglia di crescere e mettersi in gioco, partendo dal proprio paese. Dopo quasi 10 anni dalla realizzazione di quel sogno, oltre alle consegne d’asporto, Birgo Burger continua ad accogliere clienti e amici, creando menù per pranzi e cene di campagna nei tavoli all’aria aperta o nei suoi locali di San Vito e di Rimini.

                    Adatto a :

                    Grandi e piccini a cui piace la genuinità

                    Durata :

                    Dipende quanto ordini!

                    Periodo consigliato :

                    Hamburger ottimi per tutte le stagioni

                    I giovani di paese

                    Quella di Birgo è, come detto, una storia di campagna, che vuole far rivivere l'atmosfera delle ormai dimenticate botteghe di paese.

                    Dietro tutto quello che Birgo Burger offre da gustare c’è la fatica dei contadini, l’inventiva degli artigiani e il sacrificio dei fornai. Una storia nata dove ancora le persone si conoscono per nome e i giovani parlano il dialetto degli anziani.

                    Ma  Birgo racconta anche di accoglienza, quella che dai nonni è passata ai nipoti, in un paese che da sempre sa aprirsi agli altri.

                    Prova ne è uno staff che apre uno spaccato sul mondo, lasciando una sensazione di ulteriore autenticità: le storie delle persone che lavorano qui portano un tassello in più a un puzzle che sa mettere insieme tante provenienze. E anche questo sa di buono.

                    La campagna va al mare: il locale di Rimini

                    Il primissimo locale di Birgo Burger si trova a San Vito, una frazione di Santarcangelo di Romagna, in Provincia di Rimini. Qui sono nati e cresciuti i proprietari, qui potrai immergerti in una fiaba campagnola d’altri tempi, popolata di costruzioni fatte a mano, un vero trenino in movimento e un mulino d’acqua ancora perfettamente funzionante. Ogni settimana arrivano tante persone sulla strada di accesso a questa piccola magia, si muovono spinti dall’idea che, per andare avanti, a volte è necessario guardarsi indietro, recuperare il bello di un passato che ci racconta di noi. 

                    Ma Birgo Burger si è preso anche il tempo di guardare al futuro, aprendo un nuovo locale a Rimini, vicino al porto, portando al mare la campagna. Gli interni dei ristoranti sono curati nei minimi dettagli, con le panchine in legno, le lucine, la natura che viene costantemente richiamata dal verde che caratterizza tutto. 

                    Genuinità di campagna

                    Il senso di genuinità da Birgo Burger è garantito dalla produzione biologica, e si fa presto a verificarlo nelle proposte del menù le cui materie prime provengono esclusivamente dalla campagna in cui questa storia è cominciata.

                    Dagli allevamenti all’aria aperta di Montefeltro arriva la carne utilizzata per fare le “svizzere” (lo sapevi che gli hamburger si chiamano anche così?), carne che  continua ad essere selezionata dalla macelleria di famiglia da 40 anni.

                    Le pagnotte di pane vengono preparate tutti i giorni dalle mani esperte di un fornaio del paese, mentre le salse vengono prodotte da una delle pochissime aziende italiane di salse biologiche certificate. Le verdure sono ovviamente quelle dei campi della zona.

                    Ma la proposta di Birgo si spinge ancora oltre e così, per accompagnare gli hamburger made in Romagna, è nata la BirgoBirra, prodotta in collaborazione con un piccolo birrificio artigianale, gestito con passione e cura da un altro giovane del luogo, in una vecchia stalla.

                    Tutto questo è alla base di un menù molto invitante e originale, in cui troverai Burger Classici, da Baby Panini a Double Burger, burger speciali con  ingredienti particolari, come salsa di avocado, pulled pork, e l’accoppiata vincente gorgonzola, miele, radicchio e noci. Ma la proposta va a toccare anche il mare, con gli hamburger di pesce a base di tartare di tonno, stracciatella e pesto di rucola.

                    Non può ovviamente mancare la proposta vegetariana, con burger di soia, tantissime verdure e salse particolari e molto gustose. Per contorno, due tipologie di patate e le crocchette di pollo. Alla fine del pasto, potrai ordinare il ‘Birghetto’, pane con crema al cioccolato biologica.

                    Da Birgo Burger ci vai e ci torni con gli amici, perché questa bella storia avrai una gran voglia di raccontarla a tutti.

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