Mettiamoci a tavola, finalmente
Al Ristorante dallo Zio ci si siede in un modo, ci si alza diversi. Generalmente felici. In ogni assaggio, tradizione e innovazione si uniscono a tavola, lasciando il sapore di una continua ricerca e di una selezione accurata delle materie prime, che segue la stagionalità e i ritmi delle attività locali, come la pesca. Insomma, che è buono si sente benissimo.
La carta del menù si apre subito con le sue specialità, partendo dal pane fatto “in casa”, in una varietà che passa anche da grissini, focacce e l’immancabile piadina.
Se poi siete venuti qui appositamente per mangiare il pesce, avete fatto centro. Scampi, mazzancolle, gamberi, ostriche e seppie sono i frutti del Mare Adriatico, e lo chef e la sua brigata sanno come renderli indimenticabili, tra crudi e cotti. In alternativa si potranno sempre scegliere le entrée di terra, con degustazioni di salumi, culatello pregiato e salame, e i rinomati formaggi provenienti da caseifici biologici del territorio.
Quando comincia la danza dei primi, sia di carne che di pesce, si potrà scegliere tra ravioli, cappelletti, tagliatelle, passatelli e il patacotc, la pasta tipica del dopoguerra riminese, la cui storia viene offerta nelle pagine del menù ancor prima che al palato.
I secondi di mare, tra quelli alla brace, fritti e al forno, con calamari, sardoncini e pescato del giorno, sono la punta di diamante delle specialità del ristorante. Se si preferiscono quelli di carne, qui mora romagnola e galletto non deludono mai. D’accompagnamento ci sono i contorni tipici e, per concludere, i dessert, mai banali. A noi sono rimasti impressi il gelato alla rapa rossa e la Romagna cheesecake. Ma torniamo per assaggiare gli altri e toglierci il dubbio.
Si può dire di aver vissuto un’esperienza solo provandola di persona. Prenotare “Dallo Zio” è un bel modo per farlo.