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Borgo San Giuliano, il quartiere dei pescatori di Rimini

Pittoreschi murales e case pastello... svelano una Rimini ancora più autentica

Articolo di: Marica Perri
Lettura: 3 minuti

Colorato, orgogliosamente diverso e di stampo fortemente popolare, Borgo San Giuliano è un luogo unico da visitare a Rimini, un vero e proprio pezzo di storia cittadina, talvolta controversa, che affonda le sue radici negli anni Mille e prosegue fino ad oggi.

Borgo San Giuliano non è solo un quartiere ma, piuttosto, uno stile di vita, una comunità che pur evolvendosi e rimanendo al passo con i tempi ha fatto della sua storia un segno distintivo, dei suoi murales colorati un atto pacifico e gentile di ribellione, della povertà e miseria dei suoi abitanti una rivendicazione orgogliosa di tradizioni e appartenenza atte a preservarne gelosamente l’identità e l’autonomia. Borgo San Giuliano è ancora oggi il posto perfetto da visitare per staccare da tutto e prendersi un po’ di tempo per sé stessi, respirando a pieni polmoni l’atmosfera tranquilla e senza tempo che lo caratterizza.

Adatto a :

Tutti

Mezzo :

Piedi, bicicletta

Durata :

Circa 2 ore, passeggiando e sostando tra vicoli e piazzette

Periodo consigliato :

4 stagioni

Un consiglio?

Noleggia la bici in hotel perché le viuzze e le stradine di questo affascinante borgo sono perfette per muoversi in sella. E non dimenticare di condividere gli scatti più belli sui social con l’hashtag #borgosangiuliano, questo è uno dei posti più instagrammabili di Rimini.

Taccuino storico

La costruzione del nucleo originario di case di Borgo San Giuliano iniziò intorno all’anno Mille. All’epoca bruttine, piccole e spalmate le une sulle altre, le abitazioni ospitavano pescatori, marinai e artigiani, le fasce più povere della popolazione. 

Intorno al 1400 venne eretta una cinta muraria nella zona marina; se passeggi in via Madonna della Scala puoi ammirarne i resti insieme a quelli di Porta Gervasona, uno degli ingressi al borgo. 

La separazione netta, simbolica e fattuale del quartiere dal resto di Rimini si percepisce tutt’oggi, grazie alla sua particolare ubicazione. Separato dal centro storico dal Ponte di Tiberio, zona che d’estate diventa meta di pellegrinaggio per numerosi turisti, San Giuliano appartiene orgogliosamente ai riminesi, ai suoi abitanti, alle loro storie e tradizioni che riecheggiano ancora oggi nelle numerose testimonianze visive di cui le case si fanno portavoce.  

A tal proposito, fai caso alle maioliche commemorative appese davanti alle rispettive abitazioni: sono realizzate da Giuliano Maroncelli e riportano il nome, il soprannome e l’antico mestiere di alcuni dei più significativi abitanti del posto. 

Borgo San Giuliano ieri

La storia edilizia del borgo fu inizialmente caratterizzata da continui sconvolgimenti del tessuto urbano, tanto che nel 1932 ne venne purtroppo eliminata una parte consistente a ridosso del Ponte, intraprendendo un percorso di riqualificazione naturale che lo trasformerà da borgo malfamato a luogo d’autore. In seguito alla proposta comunale di demolire le antiche strutture esistenti per rimpiazzarle con complessi residenziali, gli abitanti si ribellarono pacificamente organizzando una manifestazione popolare - la Festa De’ Borg - per mostrare agli altri cittadini l’importanza di preservare la bellezza di un sapere e di una tradizione popolare che rimane tutt’oggi indissolubilmente legata al tessuto connettivo e al fascino di Rimini. 

Il successo dell’iniziativa convinse ancor più gli abitanti di Borgo San Giuliano a farsi cantori di una storia, la loro, che meritava di essere rispettata, tramandata e ricordata: iniziarono le prime ristrutturazioni color pastello delle abitazioni e i primi murales, alcuni purtroppo oggi persi, che raffiguravano i protagonisti e le scene di vita del quartiere.

E oggi?

In seguito alla morte di Federico Fellini, nel 1994, il borgo inizia un lento ma inesorabile processo di ammodernamento. L’amore e gli omaggi di Fellini, affascinato fin da giovane da questo luogo così particolare, venne assolutamente ricambiato con gratitudine dagli abitanti. Le case arancioni, gialle e celesti iniziano ad essere arricchite con nuovi murales a tema felliniano come “La Dolce Vita”, il pavone, i Vitelloni e molte altre suggestioni, storie e personaggi della sua cinematografia.

I localini tipici si trasformano in osterie tradizionali e alla moda in cui tuttavia non viene dimenticata la tradizione gastronomica, soprattutto marinara, delle ricette popolari. Ed è questo, al di là della sua estetica, quello che forse colpisce particolarmente di San Giuliano: la capacità di integrare un passato ribelle e povero con un presente florido e raffinato, di  farli convivere e cooperare per custodire e preservare la memoria di un quartiere in cui il senso di comunità, i legami tra gli abitanti e la condivisione non sono stati minimamente intaccati dallo scorrere del tempo.

Itinerario consigliato

Lasciati Ponte di Tiberio alle spalle e la frenetica vita cittadina del centro storico per addentrarti in via San Giuliano. Verrai colpito da una calma e da una quiete che ti farà sentire come se fossi entrato in uno spazio sospeso, altro da Rimini e tuttavia orgoglioso racconto della sua essenza più nascosta e più vera. Prosegui in linea retta per arrivare alla Chiesa di San Giuliano Martire. Nonostante la morigerata architettura esterna cinquecentesca di matrice rinascimentale, l’antico complesso benedettino merita una visita all’interno per ammirare dipinti come il polittico di Bittino da Faenza o la pala del Martirio di San Giuliano di Paolo Veronese. Una volta uscito dalla chiesa è arrivato il momento di inoltrarti nei meandri del Borgo, tra via Padella, via Ortaggi e via Marecchia.

Festa De Borg

Questa manifestazione conviviale, una vera e propria festa di quartiere aperta a tutta la città, si svolge ogni due anni nel primo finesettimana di settembre. É l’occasione perfetta per vivere il borgo a 360 gradi: le case diventano teatro di ospitalità e racconti del passato, piazzette e vicoli risuonano di spettacoli, concerti e attività varie di intrattenimento. Ristoranti e locali propongono street food tipico e menù tradizionali.

Articolo di : Greta Albani

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