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PART, il Museo d’arte contemporanea di Rimini

L’arte contemporanea sbarca nel centro storico di Rimini, grazie alla Fondazione di San Patrignano

Articolo di: Mauro Del Zoppo
Lettura: 3 minuti

Rimini è una città in continua trasformazione, ed è la protagonista di un profondo cambiamento di prospettiva: un eterno capoluogo del divertimento, che non vuol essere più vista solo come un passatempo estivo o una meta di svago temporaneo, ma come un punto di riferimento di attrattiva artistica e culturale.

Una delle ultime intuizioni nate da questa tensione innovativa è il museo d’arte contemporanea PART - Palazzi dell’Arte di Rimini, nato nel centro della città, che più centro non si può.

Inaugurato a settembre 2020, il PART prende vita nei maestosi edifici medievali che si affacciano sulla piazza principale di Rimini, Piazza Cavour; e ospita in modo permanente l’importante collezione di opere donate alla Fondazione di San Patrignano dagli artisti di tutto il mondo.

Finalmente anche la grande arte contemporanea internazionale trova a Rimini una casa in cui esprimersi: non a caso il capoluogo romagnolo è la “miglior grande città italiana dell’anno” nei Best of 2021 di Artribune. Vieni a scoprire perché!

[Foto ufficiali PART da PCM Studio]

Adatto a :

Appassionati di arte contemporanea, curiosi e chi vuol trascorrere un pomeriggio diverso dal solito

Mezzo :

Piedi

Durata :

Un paio d'ore

Periodo consigliato :

4 stagioni

Luci uniche

Oltre alla bellezza dei suoi capolavori, una cosa che ti colpirà del PART è l’attenzione che si è data all’illuminazione: i fasci di luce fanno risplendere perfettamente le opere, risaltandone i dettagli più ricercati. Per fare ciò, è stato progettato il modulo Arengo: un lungo binario sospeso che direziona la luce in maniera diversa, offrendo un'esperienza completamente immersiva nell’allestimento.

Gli edifici di PART

L’intero allestimento delle opere, il restauro e l’adeguamento funzionale degli spazi sono stati realizzati dallo Studio Ar.Ch.It, guidato dall’architetto Luca Cipelletti, mentre il progetto di illuminazione è stato attentamente curato e seguito dallo studio Pasetti. Un investimento di tutto rispetto, per dare una nuova vita ai due bellissimi palazzi medievali di Rimini: il Duecentesco Palazzo dell’Arengo e il Trecentesco Palazzo del Podestà.

Con una superficie complessiva di 1770 metri quadrati, il Museo accoglie più di 60 opere d’arte, che continueranno sempre ad aumentare, ampliando costantemente la prestigiosa collezione.

L’area espositiva è stata concepita per essere fruita diventando parte integrante della vita del centro storico. La percezione dei volumi medioevali dei due edifici è stata tutelata e valorizzata, riportando alla luce gli elementi di pregio originari. Una visita al museo conviene anche solo per passeggiare in questi antichi spazi, con la vista sulla piazza più bella della città.

La bellezza della collezione si fonde con quella degli spazi in cui è immersa, dando vita a una suggestione unica, indimenticabile, tutta da vivere.

Le opere

La mostra permanente che vedrai nei diversi saloni non ha un vero e proprio filo conduttore, se non quella di essere una collezione di opere tutte donate, evidenziando l’importanza che hanno temi come la comunità, l’appartenenza e la generosità. La disposizione libera delle opere fa sì che siano in dialogo soprattutto con lo spazio, più che tra di loro.

Appena si entra, incontrerai subito un’opera site specific, creata esclusivamente per il PART e collocata lì dall’artista inglese David Tremlett, uno dei più importanti artisti della pittura murale. David, dopo aver studiato la storia e i colori dei Palazzi medievali riminesi, ha reso l’imponente entrata del Museo più accogliente, dipingendo degli araldi colorati che scendono dai soffitti ed accolgono tutti i visitatori.

“From the ceiling, down” (“Dal soffitto in giù”) è il nome di questa bellissima pittura murale permanente, realizzata insieme ai ragazzi dei laboratori artistici di San Patrignano.

Il percorso prosegue nelle due sale del Podestà, dove potrai ammirare opere di pittura, scultura e fotografie di artisti da ogni parte del mondo, come l’impressionante stampa di una performance di Vanessa Beecroft.

Si sale poi al piano superiore, per finire nella grandissima Sala dell’Arengo, dove le opere sono tutte inserite nell’ampio salone con grande rispetto, senza trasformare lo spazio espositivo.

Più di 500 mq di area tagliata a metà da una specie di vela, che da una parte ospita il capolavoro del Maestro del Trecento riminese: il “Giudizio Universale” di Giovanni da Rimini. La collocazione dell’importante e imponente affresco è stata pensata proprio per enfatizzare il suo significato più spirituale: fermati lì davanti, rilassati e perditi in tutta la sua magnificente bellezza.

In fondo al salone è collocato il coinvolgente Autoritratto di Michelangelo Pistoletto, forse l’opera più preziosa di tutta la collezione: uno specchio che raffigura l’artista che dipinge il suo autoritratto davanti ad un cavalletto e ad una tela. Un’opera pensata proprio per dialogare con l’ambiente che la circonda e con chi la guarda, chiunque infatti può entrarci dentro con il proprio riflesso, cambiandole ogni volta di significato.

Il Giardino delle Sculture

L’ultima area espositiva del Part si trova al suo esterno, nel bellissimo giardino affacciato sulla Piazza Malatestiana. La nuova sezione a cielo aperto del Museo è accessibile anche dall’ esterno gratuitamente, ed evoca le forme e i canoni di un tipico giardino all’italiana.

Nel percorso che farai qui scoprirai sette sculture d’arte contemporanea, immerse tra piante, siepi rigogliose e un’incantevole vasca, collocata proprio dove il Palazzo dell’Arengo incontra il Palazzo del Podestà.

Il Giardino è l’ideale anche solo per un momento di relax e per prendere un po’ il fresco all’ombra degli alberi, o anche per una pausa pranzo in mezzo al verde, rimanendo nel cuore del centro storico.

Con il Part, anche Rimini si proietta nel panorama internazionale dell’arte contemporanea… se vuoi vivere una giornata diversa dal solito, hai trovato l’ispirazione giusta!

Articolo di : Mauro Del Zoppo

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