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Bertinoro, città di vino e di feste in Romagna

La città-balcone del vino famosa per la sua grande ospitalità

Articolo di: Redazione
Lettura: 4 minuti

Sapevi che Bertinoro, caratteristico paese sulla punta del monte Cesubeo, è avvolto da un mistero? Ci sono infatti due storie che celano la verità sull’origine del nome, ma non si sa quale sia quella esatta.

La prima racconta che il termine Bertinoro derivi dal genitivo dei frati britannici (britannorum), che in passato vissero in questa zona. La seconda, invece, narra della figlia dell’Imperatore Teodosio, Galla Placidia, che assaggiando del vino da un umile coppa di terracotta, disse: “Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro”.
Se già si faceva riferimento al vino in tempi così antichi, è bene sapere che oggi Bertinoro è famosa proprio per questo.

Oltre ad essere nota come “Città del vino”, è nota per la sua grande ospitalità. Vecchi racconti mostrano come l’essere ospitali era insito nella vita quotidiana di Bertinoro già nell’anno 995, e il confronto con l’altro era un’attitudine della gente.
Un altro appellativo che si merita è quello di ‘città balcone’, perché il panorama che offre è davvero sensazionale, uno di quelli difficili da dimenticare.

O Bretinoro, ché non fuggi via, poi che gita se n’è la tua famiglia e molta gente per non esser ria?

Divina Commedia

Adatto a :

Chi vuol scoprire un caratteristico borgo medievale, dove si respira il fascino del passato e si beve uno dei mgliori vini della zona

Mezzo :

Passeggiando a piedi

Periodo consigliato :

Giugno, Settembre e Ottobre

Fame millenaria

Durante la visita a Bertinoro, probabilmente il tuo stomaco brontolerà. Ti consigliamo di assaggiare, nei locali tipici, la "zuppa del millennio": a base di legumi e cereali, fu preparata per la prima volta dalla famiglia del castello, quando nobili, giuristi e cavalieri furono ospiti per decidere in merito a controversie patrimoniali.

Lo stampo medioevale

Bartnòra, nome del paese tradotto in dialetto locale, vanta molta ricchezza in ambito culturale. Visitandola potrai notare l’influenza medioevale che ha avuto il borgo.

Il cuore della città corrisponde a Palazzo Ordelaffi, antica sede municipale, che al suo interno conserva due importanti sale: Sala del Popolo, usata per le riunioni dei cittadini e Sala della Fama, che detiene il ciclo delle tele dedicato alla storia di Bertinoro, opera del pittore Zambianchi.

Proprio in Piazza della libertà, da cui puoi ammirare un panorama incantevole su tutto l’entroterra, si trova Torre dell’Orologio. Grazie alla sua altezza funge da punto di riferimento per tutti naviganti. Intorno al 1600 la sua altezza fu ridotta e fu inserita una cella campanaria barocca. Nel 1789 fu costruito un balcone interamente dedicato alla statua della Madonna del Lago, reputata come la protettrice del paese.

La storia di Bertinoro è riassunta in un importante monumento: la Rocca. Essa risale a prima dell’anno 1000. Ospitò anche Dante Alighieri, come ricorda Carducci in una delle sue poesie. Divenne poi sede del centro residenziale universitario di alta formazione e ricerca. Da 12 anni ospita anche il Museo Interreligioso, dove potrai trovare reperti che concernono le tre grandi religioni monoteiste.

La Colonna delle Anella è stata costruita da due importanti figure: Guido Del Duca e Arrigo Mainardi, per porre fine agli scontri tra le famiglie del luogo. È un vero e proprio simbolo dell’ospitalità del paese: attorno ci sono 12 anelli, che corrispondono alle discendenze. Ogni pellegrino che arrivava legava il suo bastone ad uno degli anelli. A seconda di quello scelto, la famiglia che lo rappresentava lo avrebbe ospitato.

Di vino in vino, e non solo

La Romagna è rinomata per le sue delizie in ambito culinario. A Bertinoro possiamo citare primo tra tutti lui: il vino.

Se ti piacciono i vini dolci o passiti, L’Albana fa proprio per te. Chiamato anche ‘L’oro di Bertinoro’, è un vino bianco DOCG prodotto da vitigni autoctoni della regione.

Per chi preferisce i rossi, c’è il Sangiovese. La rappresentazione terroir specifica del territorio. A Bertinoro viene prodotto il re dei vini locali: il Romagna Sangiovese DOC Riserva.

Due vini che continuano a vivere grazie ai produttori locali sono il Pagadebit e il Cagnina di Romagna.

Il Pagadebit è un vino prodotto da uve bianche molto resistenti, che sono cresciute nel passato anche in cattive annate ed hanno permesso ai viticoltori di pagare i debiti. Il Cagnina non ha bisogno di un particolare invecchiamento, può essere consumato subito dopo la vendemmia, accompagnato da pietanze dolci.

Oltre al vino, altri prodotti caratteristici sono: il Saba, uno sciroppo d’uva utilizzato per insaporire bevande e alimenti; il Savor, una marmellata prodotta dopo la vendemmia; e infine l’olio extravergine d’oliva DOP ‘Colline di Romagna’.

Le feste che animano il paese

Durante l’anno sono tanti gli eventi che caratterizzano Bertinoro.
Primo fra tutti citiamo la Festa dell’Ospitalità, che si tiene a Settembre da più di 90 anni. Nasce da una tradizione del 1300, collegata alla storia della Colonna delle Anella. Inizia dalla prima domenica del mese settembrino, e per tutta la settimana c’è un susseguirsi di opportunità per vivere il borgo, le sue attrattive e la famosa ospitalità.

Inoltre, durante tutto il mese è possibile vivere l’esperienza della vendemmia soggiornando in una cantina. Nel mese di Ottobre, ci sono le Giornate Dantesche. Sabati pomeriggio nei quali ci si riunisce per una lettura e commento della Divina Commedia.

A novembre si celebra il turismo del vino con la Giornata Europea del Vino. Potrai attraversare il percorso informativo ‘sapere di vino’ della riserva storica e delle cantine del consorzio ‘Vini di Bertinoro’. L’ultimo weekend del mese si festeggiano i Riti dei Padri, due giorni dedicati al vino, con convegni e degustazioni guidate accompagnate da cibi vari.

Esistono tanti altri appuntamenti dedicati al vino e alla sua storia, come ‘I pomeriggi del bicchiere’, che si festeggia da gennaio a marzo, ogni domenica pomeriggio; l’Albana DeiG, nell’ultima domenica di maggio; Vini e sapori in strada, e ‘la Notte Celeste’ che si festeggiano a giugno. 

Per cambiare un po’ genere, l’Entroterre festival organizza durante tutta l’estate concerti di musica blues, jazz, classica e contemporanea con aggiunti corsi di alta formazione per musicisti.

Articolo di : Redazione

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