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In Abruzzo tra le valli del Vibrata e del Salinello

In bici dal mare ai borghi in provincia di Teramo

Articolo di: Massimo Colasurdo
Lettura: 6 minuti

La Riviera di Bellezza di oggi è quella che parte dall’Abruzzo di Alba Adriatica e corre lungo l’entroterra tra le valli del Vibrata e del Salinello, fino ad arrivare ai borghi affacciati davanti ai Monti Gemelli e ai Monti della Laga. Un itinerario di 83 km con un dislivello di 1200 metri abbastanza impegnativo, ma la fatica viene ripagata però con una moneta speciale: panorami e buon cibo.

In giornate di piena estate come quelle di agosto il viavai vacanziero si fa sentire ad Alba Adriatica, dove si trova il punto di partenza di questo itinerario, l'Hotel Astor, gestito da Andrea e dalla sua famiglia fin dal 1974.

Punto di partenza :

Hotel Astor di Alba Adriatica (TE)

Grado di difficoltà :

Difficile (70/120km di distanza | 800/1500m di dislivello)

Tipologia di percorso :

Strada

Bici consigliata :

Tutte (BDC, Gravel, MTB ed eBike)

Passione Ospitalità

Andrea è originario di Rimini e racconta che le prime strutture alberghiere di Alba, come la sua, furono aperte da romagnoli. “All’Astor puoi trovare un’atmosfera rilassata e familiare a due passi dalla spiaggia” continua Andrea. “Abbiamo uno stile quasi da villaggio All Inclusive, le persone possono dimenticarsi di tutto e pensare solo alla loro vacanza”. Oltre alla serata arrosticini, la novità dell’Astor è la serata porchetta: il motivo è storico, e puoi scoprirlo seguendo il nostro itinerario!

Sulle colline teramane

Si parte percorrendo un tratto affollatissimo della Ciclovia Adriatica. Si pedala verso nord e superando il ponte si sbuca sul lungo fiume, il Vibrata: siamo a Martinsicuro.

Si imbocca la statale per alcune centinaia di metri per poi entrare nella strada provinciale della Civita. Per 7 km si sale fino ad arrivare a 300 metri di altezza e al primo paese. Lungo la strada file di palme con la corteccia coperta dalle foglie secche. Dopo poco la segnaletica indica due percorsi naturalistici: Sentiero delle querce e Sentiero del laghi. Qualche curva ancora e si entra finalmente a Colonnella.

La via principale porta alla scalinata che sale al borgo, qui troviamo alcune ville storiche, perlopiù abbandonate. Dopo la sosta davanti alla fontana si sale a spirale: dietro la prima curva si nasconde il Palazzo Pardi, risalente al ‘700, poi si oltrepassa la scalinata e dopo altri due tornanti si arriva in cima. Nel borgo ogni punto panoramico è caratterizzato da un parapetto in marmo. Vicino alla cisterna, nel punto più alto del paese c’è una terrazza dove si sosta ad ammirare la costa al confine tra Marche e Abruzzo.

Si scende veloce per il paese e si prosegue sulla provinciale. La tappa successiva è Controguerra a circa 8 km, 6 dei quali in discesa e 2 in salita. All’entrata del borgo le insegne riportano Città dell'olio e del vino e indicano l’enoteca comunale. A Controguerra è passato il Giro d’Italia nel 2020, precisamente la decima tappa Lanciano-Tortoreto del 13 ottobre. Il punto più significativo è una stradina che viene chiamata “coste ranne”, lunga meno di 1 km con una salita del 24%, che fortunatamente non è inclusa in questo percorso.

Si prosegue verso Ancarano e Sant’Egidio alla Vibrata dove dopo 32 km si sosta per un break. Da qui dopo aver superato in poco tempo sia il Vibrata sia il Salinello, parte la strada che porta a Civitella del Tronto: la salita più lunga del percorso, 9 km, pendenza media del 4% e picchi del 10%, altezza che passa da 250 a 590 metri.

Dopo qualche sosta lungo la strada all’ombra dei fichi e un ultimo tratto con diversi tornanti si arriva ad uno svincolo dove appare l’insegna: “uno dei Borghi più belli d’Italia”, “Città Fortezza” e “Civitas Fidelissima”. Eccoci quasi. Si continua a salire per qualche centinaio di metri ancora fino ad arrivare alla Porta Napoli alle spalle della chiesa San Lorenzo che segna l’entrata nel paese.

Civitella del Tronto

L’ingresso a Civitella del Tronto è molto suggestivo perché da Piazza Pepe si apre la visuale sugli appennini incorniciata dagli archi del Palazzo Portici, con a terra la geometria di luci e ombre. 

Lungo la piazza il Ristorante & Hotel Zunica è degno di nota per la sua cucina gourmet fatta da piatti abruzzesi con qualche incursione marchigiana, dove non possono mancare le ceppe, tipica pasta della tradizione culinaria del posto.

Sempre nella piazza un’insegna indica la Ruetta, la via più stretta d’Italia. Si sale qualche gradino e si percorre una strada a ciottoli nel cuore del borgo, quando spunta una fessura nel muro di circa 40cm: ecco la piccola via (chiusa), dove ci si infila per fare qualche foto. Poi è l’ora di visitare la Fortezza borbonica, per arrivarci si passa per il ristorante Amoretto dove, in un terrazzo erboso con vista appennini, si possono mangiare le specialità abruzzesi: Cibo di Strada recita il payoff dello chef Sabatino Lattanzi.

La Fortezza è una delle più importanti opere di ingegneria militare d’Europa, luogo di diverse battaglie storiche. Fu costruita su una rocca aragonese e completamente trasformata tra gli anni 60 e 70 del 500 da Filippo II d’Asburgo, Re di Spagna.

Nel 1734 la Fortezza passò ai Borbone, che all’inizio dell’800 si opposero all’assedio delle truppe Napoleoniche e successivamente a quello per l'Unità d’Italia. Dopo il 1861 la Fortezza fu smantellata e andò lentamente in rovina, fino a quando non fu restaurata e recuperata nel 1985.

Lasciata la bici in biglietteria, girando per i 25.000 mq di estensione della fortezza è possibile capirne la struttura ed entrare in alcune stanze, come i bagni e le camere da letto dei soldati borbonici. Arrivati in fondo, dopo 500 metri, si trova l’accesso al Museo delle Armi ed è possibile salire su un passaggio panoramico che domina il territorio dai 600 metri di altitudine: siamo davanti ai Monti Gemelli, chiamati così perché appartenenti ad un complesso montano diviso dalle Gole del Salinello, e composto dalla Montagna dei Fiori con il monte Girella di 1814 metri, e dalla Montagna di Campli con il monte Foltrone di 1718 metri.

Si riprende la strada, si scende e in lontananza si vede benissimo Civitella in tutta la sua lunghezza. Il manto stradale è nuovo e la discesa ha una bella pendenza e tornanti interessanti: siamo sulla ss81 la strada statale Piceno Aprutina che corre, come una spina dorsale, lungo tutto l’Abruzzo dell’entroterra. Ad un certo punto si incontrano le indicazioni per la Necropoli di Campovalano, un terrazzamento pianeggiante dove nel 1971 sono state scoperte più di 600 tombe risalenti all’epoca pre romana. Le testimonianze archeologiche parlano del secondo millennio a.C. 

Al termine della discesa inizia una piccola salita che ci porta ad un altro luogo degno di nota per essere tra i Borghi più belli d'Italia, come recita l’insegna arancione ormai nota.

Campli

Siamo a Campli, uno dei 5 paesi dell'Unione dei comuni montani della Laga. Questo borgo conosce il suo massimo splendore nel Medioevo, quando sotto il controllo dei Farnese (dal 1538 fino al 1734, inizio dell’epoca Borbonica) diventa luogo d’incontro di pittori provenienti dalle scuole di maestri come Giotto e Raffaello.

Anche dal punto di vista culinario, Campli fu importante: qui fin dal Medioevo uno dei piatti tipici fu la porchetta. Lo testimonia anche l’attenzione intorno a questo piatto: il Camerlengo, una figura istituzionale della cittadina, doveva accertarsi della sua qualità prima di dare il permesso di venderlo. Vista questa antica tradizione nel 1964 nacque "La Sagra della Porchetta Italica di Campli", la più antica in Abruzzo, che si tiene ogni anno a metà agosto. Uno degli eventi più attesi dell'estate della provincia di Teramo, con giornate all'insegna del buon cibo, della convivialità e della storia di questo piatto della tradizione italiana.

Si entra nella piazza rettangolare che ospita il Palazzo Farnese e di fronte la Chiesa Santa Maria in Platea. Si passa sotto i portici dove è ospitato l’ufficio del turismo e si entra nella chiesa dove si trovano impalcature a sostegno della struttura e affreschi notevoli, come una copia della Visitazione di Raffaello (l’originale è esposto al museo del Prado di Madrid). Si imbocca via del Sole dietro piazza Vittorio Emanuele II verso la chiesa di San Paolo per visitare la vicina Scala Santa, così chiamata dal 1772 quando si diffuse l’usanza di concedere l’indulgenza a coloro che salivano in ginocchio e a capo chino i ventotto gradini in legno di quercia. La scalinata è molto suggestiva perché circondata da sei tele che raffigurano la passione di Cristo e ripercorrono il racconto dei Vangeli.

Si prosegue per la via esterna del paese fino ad incontrare un campanile sorretto da diverse impalcature: siamo al Museo Archeologico. Come si è visto, alcuni edifici sono stati danneggiati, prima dal terremoto del 2009 e poi da quello del 18 gennaio 2017.

Tra le valli del Salinello e del Vibrata

Si riprende la strada del ritorno. Da Campli si imbocca la discesa che arriva a Sant’Onofrio e poi corre lungo il torrente Goscio, fino a oltrepassare di nuovo il fiume Salinello dove inizia una piccola salita che porta a Sant’Omero. Una volta arrivati nel centro del paese non si può fare a meno di una breve sosta davanti a un bel panorama fatto di colline verdi e sagome degli appennini dai colori tenui.

Da Sant’Omero si riprende in direzione Nereto, a cavallo tra il Salinello e il Vibrata si incontra l’inizio del percorso “Via delle Pinciare” percorribile a piedi, in bici o a cavallo. Il nome deriva da alcuni casali realizzati con terra cruda impastata con paglia tipici del primo ‘800 quando i latifondi vennero ripartiti tra i contadini che dovettero quindi costruire nuove case, le pinciare, pingiare o pinciaie per l’appunto, che è possibile vedere lungo l’itinerario.  

Superato anche il Vibrata si entra a Nereto, ultimo paese del nostro percorso. Da qui parte la lunga provinciale che porta verso il mare di Alba.

L'Hotel Astor

Family Hotel o villaggio turistico? Hotel Astor è entrambi!
A 80 metri dal mare e in una zona centrale di Alba Adriatica, l'Astor propone tantissimi servizi e comfort di qualità per la tua vacanza sul lido abruzzese: la piscina circondata da ombrelloni e sdraio e immersa nel verde, il parcheggio interno e garage per la tua auto, il lounge bar, il parco giochi per bambini, la spiaggia privata "Beach Village", luogo perfetto dove rilassarsi e divertirsi, e tanto altro ancora. Se ami alternare un bagno in mare con uno in piscina, il Beach Village vanta di ben due piscine e un idromassaggio: vedrai che qui non ti annoierai mai!

Articolo di : Mauro Del Zoppo

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